Solo qualche settimana fa, intervistato dalla televisione rumena dopo che era scoppiato lo scandalo, Matteo Politi aveva assicurato di non avere intenzione di scappare da Bucarest. “Non sto fuggendo, non ho niente da nascondere, parlerò con i miei avvocati e poi fornirò tutte le prove – aveva spiegato ai giornalisti – non sono un falso medico e non mi piace che mi definiscano così”.

Eppure la guardie di frontiera di Vama Curtici l’hanno scovato mercoledì mattina in un treno che, partito dalla capitale, era diretto in Ungheria, a Budapest. Il 38enne veneziano è stato quindi condotto in una stazione di polizia.

Il comandante Ionut Dana ha chiarito che per ora è solo sospettato di aver esercitato abusivamente la professione di chirurgo plastico, arrivando ad operare in quattro diverse cliniche, avendo conseguito solamente la licenza media.

I precedenti in Italia per esercizio abusivo della professione

Matteo Politi era stato già accusato in Italia per di essersi finto un medico: infatti nel 2011 di fronte al gip di Verona aveva patteggiato un anno e mezzo di reclusione. Ma la condanna non l’aveva scoraggiato: dopo aver cambiato nome ed assunto l’identità d un chirurgo inglese, Matthew Mode, millantando esperienze ed attestati inesistenti, ha contunuato ad operare in Romania.

La collaborazione con le autorità italiane è stata fondamentale per smascherare l’impostore, che, nei giorni scorsi si era difeso in tv dicendo di essere nato per fare quella professione, arrivando a sostenere che la medicina non si impara sui libri.

Inoltre aveva assicurato di avere pieno diritto di esercitare, visto che lo Stato romeno aveva riconosciuto ed equiparato i suoi diplomi, non riuscendo però a spiegare chiaramente dove e quando li avesse conseguiti.

Il soggiorno in Inghilterra, prima di cambiare identità

Nonostante il clamore mediatico che il caso ha suscitato in Romania, ad oggi nessuna delle potenziali vittime del falso chirurgo, che ha eseguito numerosi interventi operatori nell’arco di un anno, avrebbe sporto denuncia.

Nel frattempo Sorina Pintea, il ministro della Salute rumeno, ha disposto una serie di ispezioni nelle quattro cliniche in cui Politi prestava servizio. Si è anche saputo che altre strutture ospedaliere erano state contattate dal finto medico, ma si erano rifiutate di collaborare con lui perché il suo curriculum risultava incompleto.

Intervistato dal Corriere della Sera il padre del protagonista di questa vicenda ha spiegato di non vedere il figlio da otto anni, pur sentendolo ogni tanto; infatti, dopo i problemi giudiziari, Politi aveva lasciato l’Italia per trasferirsi a Londra per qualche anno, prima di decidere di recarsi a Bucarest con la sua nuova identità.