Nella 'guerra' sarda per il prezzo del latte, alcuni episodi eversivi rischiano di vanificare le ragioni dei pastori. L'ultimo, stamattina: c'è stato un nuovo assalto armato, il secondo in pochi giorni, a una cisterna del latte nel sassarese. Due uomini a volto coperto e armati di pistola, hanno costretto un autotrasportatore a scendere dal mezzo, lo hanno legato a un albero, per poi dare fuoco al mezzo.

L'episodio è accaduto proprio nel giorno in cui in Prefettura a Sassari si è aperto il tavolo di lavoro per cercare di arrivare a un accordo tra le parti.

Agguato all'alba, la condanna dei pastori sardi

All'alba a Nule in provincia di Sassari un autotrasportatore che aveva appena caricato il latte della prima mungitura negli ovili della zona, è stato bloccato da due uomini armati. Stava percorrendo una stradina di campagna sulla Provinciale 7 che collega Nule a Bitti, quando è stato costretto a fermare il mezzo e scendere. Due uomini a volto coperto, lo hanno legato a un albero, per poi incendiare il camione e fuggire. Scattato l'allarme, sul posto sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco. I militari indagano per risalire ai responsabili

Nei giorni della protesta, i pastori sardi sono stati i primi a condannare questo come altri episodi che rischiano di inquinare e vanificare la loro azione di lotta pacifica.

Lo hanno definito un "vile atto incendiario compiuto da insani balordi ai danni di un povero lavoratore". Si è trattato di "un atto inqualificabile", secondo Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, che ha precisato di non essere sicuro che i responsabili siano pastori. "Questo è il momento di abbassare i toni, non di far salire ulteriormente la tensione", ha detto.

L'episodio è infatti avvenuto poche ore prima dell'incontro convocato dal Prefetto, Giuseppe Marani, in una Sassari blindata, tra pastori, industriali del settore caseario, associazioni degli allevatori. Un incontro importante per riprendere la trattativa, ma non ancora decisivo per strappare un accordo sul prezzo del latte ovino.

La proposta degli allevatori è di 80 centesimi al litro, per arrivare a un euro a fine stagione quando aumenterà il prezzo del pecorino. Ma gli industriali rimangono fermi ai 72 centesimi. Coldiretti cerca l'accordo per allentare la tensione e ridare respiro ai pastori che stanno portando avanti la protesta da due settimane, da che il prezzo del latte era sceso sotto i 60 centesimi al litro. Governo e Regione avrebbero messo a disposizione circa 50 milioni di euro, e ci sarebbe un piano per abbattere le scorte di pecorino, consentendo così di aumentare da subito il prezzo del latte.

Guerra del latte, precedente assalto

"Contro i violenti tolleranza zero", ha detto il Prefetto precisando che le proteste sono legittime, ma si fanno rispettando le regole del diritto.

Episodi analoghi, hanno già attivato alcune procure sarde e fatto scattare diverse denunce. Domenica scorsa, nel giorno delle elezioni regionali che hanno sancito la vittoria del candidato del centrodestra, Christian Solinas, in un altro assalto erano spuntati fucili. In modalità simili all'attacco odierno, a Nuoro, due uomini armati e travisati hanno bloccato un'autocisterna di latte che doveva essere trasportato al caseificio dei fratelli Pinna di Thiesi a Sassari. I due hanno costretto l'autista ad aprire le pompe e a sversare 4 mila litri di latte sull'asfalto, per poi scappare.

Proprio il neo gorvernatore Solinas, ha detto che questi sono episodi da condannare e che per risolvere i problemi del mondo agropastorale serve arrivare a soluzioni di sistema.

E il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ha aggiunto che i responsabili non hanno niente a che fare "con i pastori, con la loro fatica, la loro protesta e le loro ragioni. Sono solo dei criminali. E come tali saranno trattati".