È una storia davvero terribile quella che arriva dagli Stati Uniti, precisamente dal Texas, dove un 26enne, Yovhanis Roque, ha ucciso sua figlia di soli due anni a martellate. L'episodio in questione si è verificato la scorsa settimana. Secondo quanto riporta la stampa locale e nazionale americana, dopo la perdita della moglie in un grave incidente stradale, in cui Roque stesso era restato gravemente ferito, appariva molto cambiato e con evidenti segni di malessere psichico. In preda ad un raptus di follia, il giovane ha, infatti, ucciso la figlioletta di soli due anni.

Il tutto si è verificato nell'abitazione di famiglia, ad Orange, al confine con lo Stato della Louisiana. Il giovane è stato arrestato in flagranza di reato.

Il corpo della bambina è stato trovato in un armadio

Secondo quanto riferisce la testata giornalistica Fanpage, il corpo della piccola è stato ritrovato in un armadio in una pozza di sangue. È stata la nonna della bimba e madre dell'omicida a scoprire quanto era successo ed immediatamente ha chiamato le forze dell'ordine, letteralmente sconvolta da ciò che aveva scoperto. Roque, all'arrivo degli agenti di polizia, era ancora sporco di sangue e urlava frasi farneticanti. Questa la giustificazione che il giovane ha addotto davanti ai giudici.

"È stato il governo che mi ha obbligato a farlo" - ha dichiarato il 26enne. Un amico dell'omicida ha rivelato che Roque gli aveva mandavato degli strani messaggi: "Mi mandava messaggi in codice sulla fine del mondo, prima non era così", ha spiegato, mentre altri parlavano di "guerra totale". Anche all'arrivo dei poliziotti, come già accennato, Roque urlava delle frasi farneticanti.

In Texas monta la polemica

La vicenda ha avuto un forte impatto sull'opinione pubblica. Adesso ci si chiede come sia stato possibile lasciare la piccola al giovane, che sembrava molto cambiato e con evidenti segni di malessere psichico dopo la perdita della moglie. Chi lo conosceva afferma che sembrava cambiato totalmente. Inoltre, è stato lo stesso comandante della Polizia di Orange, a riferire che, alcuni giorni prima del fatto di cronaca in questione, gli agenti erano stati chiamati per delle urla provenienti dalla casa, ma che la chiamata non sembrava coinvolgere la bambina. Probabilmente si sapranno ulteriori particolari sulla vicenda nei prossimi giorni o, al massimo, nelle prossime settimane.