Un neonato, di soli 20 giorni,è deceduto in seguito alle complicazioni respiratorie derivantI da una polmonite non diagnosticata. Il piccolo, che si chiamava Giacinto, aveva accusato frequenti colpi di tosse e aveva smesso di mangiare. Inoltre, soffriva di svenimenti e vomitava. E per quasi tutta la giornata, secondo il racconto dei genitori, passava il tempo a dormire.

Il calvario del piccolo malato

Di conseguenza, il 31 gennaio i genitori lo hanno portato dalla pediatria che gli ha prescritto delle gocce avvertendo il padre e la madre che se la situazione non fosse migliorata in tempi brevi si sarebbero dovuti recare in ospedale.

Il giorno dopo, 1 febbraio alle 3 e 30 di notte, i due giovani genitori si sono recati al pronto soccorso pediatrico dell'Ospedale Maria Vittoria di Torino. Ma i sanitari che si sono occupati del piccolo, sempre secondo il racconto dei genitori, gli hanno fatto una visita sommaria e approssimativa, durata al massimo 15 minuti, al termine della quale hanno diagnosticato una rinite e prescritto una terapia a base di aerosol. La conseguenza è stata che il giorno dopo, 2 febbraio, Giacinto presentava un colorito livido e non respirava più. Inutile l'intervento degli operatori del 118, il piccolo è deceduto poco dopo il suo arrivo in Ospedale. La Procura della Repubblica di Torino ha aperto un'inchiesta, per il momento contro ignoti, nella quale si ipotizza il reato di omicidio colposo.

Il desiderio di giustizia dei genitori del piccolo Giacinto

Come mette in evidenza il quotidiano romano "Il Messaggero", i genitori hanno cercato immediatamente una farmacia per acquistare i medicinali suggeriti dai sanitari e, come riferisce il padre del bambino, hanno fatto tutto quello che c'era da fare e che era stato loro suggerito.

Ma, essendo risultato tutto vano, ora pretendono che sia fatta giustizia. Per questo i due genitori, di origini marocchine, si sono rivolti ad un Avvocato, Enzo Pellegrin, mentre la zia ha diffuso la notizia del decesso sui Social. Anche perché, come spiega la stessa, a rimetterci la vita è stato suo nipote ma poteva e potrebbe capitare anche ad altri.

E, ovviamente, accusa direttamente i medici affermando che "chi ha sbagliato deve pagare", perché una cosa del genere non dovrebbe accadere mai più a nessun bambino, italiano o marocchino. Da parte loro, gli inquirenti incaricati dalla Procura della Repubblica invitano alla cautela. Infatti, dopo aver acquisito tutta la documentazione inerente il caso, il corpo del piccolo è stato sottoposto ad un autopsia da parte del Dottor Francesco Bison ma anche da un anatomopatologo della Città della Salute di Torino. Gli esiti degli esami autoptici si avranno solo tra una ventina di giorni. Solo allora si potrà sapere con certezza cosa ha causato la morte del piccolo Giacinto.