"Le persone come te fanno bella la terra": ai funerali di Caterina Morelli, in tanti, anche chi non l'ha mai conosciuta personalmente, hanno voluto lasciare un messaggio per ricordare la sua scelta d'amore. Caterina Morelli è stata una donna capace di un immenso atto d'amore. La mamma medico, morta a 37 anni nella sua casa a Firenze nella notte tra l'8 e il 9 febbraio 2019, aveva scoperto nel 2012 di essere affetta da un carcinoma della mammella e decise comunque di portare avanti la gravidanza. Riuscì coraggiosamente a far nascere la sua creatura, il secondo figlio, Giacomo, che oggi ha sei anni.

Ma poi, malgrado le cure, il cancro si è ripresentato più aggressivo fino ad ucciderla.

Caterina Morelli, una storia esemplare

Alla fine, quel cancro insidioso che aveva scoperto sette anni fa mentre aspettava il suo secondo figlio, ha avuto la meglio e l'ha uccisa. Ma la sua storia che ha commosso l'Italia, resta un indelebile esempio di abnegazione e coraggio materni. Sposata, aveva già una bambina, Gaia, quando nel 2012 si trovò di fronte a una scelta tremenda: durante la seconda gravidanza, scoprì di avere un tumore al seno. Non volle interromperla e, da medico, la portò coraggiosamente avanti per far nascere il secondogenito, Giacomo. Durante la gravidanza si sottopose a un intervento chirurgico per l'asportazione del seno e ad una chemioterapia compatibile con la gravidanza.

Successivamente, dopo la nascita del bambino, si era anche sottoposta alla radioterapia. Sembrava fosse riuscita a sconfiggere il male, ma nel 2015 il tumore si è ripresentato più aggressivo e si è nuovamente sottoposta ad altri cicli di chemioterapia che l'hanno indebolita. A settembre 2018 il peggioramento: le sue condizioni si sono aggravate in maniera irreversibile.

Consapevole della sua condizione, ha voluto anticipare la prima comunione di Gaia, la figlia maggiore, celebrata lo scorso 26 gennaio, per essere presente e fare una grande festa. Poco dopo, infatti è entrata in coma per poi morire qualche giorno fa.

Firenze, la città la ringrazia e la ricorda

Oltre 500 persone hanno riempito la basilica della Santissima Annunziata a Firenze per dare l'ultimo saluto a Caterina.

"Una donna meravigliosa che ha perso la vita per darne un'altra": tra le tante testimonianze di affetto, c'erano i messaggi scritti da persone che sono rimaste colpite e commosse dalla storia di questa madre coraggio. Anche allo stadio Franchi nel corso della partita Fiorentina Napoli di domenica scorsa, è stata salutata con uno striscione: "Ciao Cate, siamo con te. I tuoi amici'.

Malgrado l'accanimento della malattia, la donna, da sempre molto attiva nel gruppo fiorentino di Comunione e Liberazione, in questi anni era persino riuscita a specializzarsi in Chirurgia pediatrica. Assistita e sorretta dalla fede, ha trasformato la sua malattia in occasione di incontro con altri malati come lei e persone in difficoltà.

Con il marito Jonata, che le è sempre rimasta accanto, da malata organizzava pellegrinaggi e gruppi di preghiera, ha aperto la sua casa a senza tetto o senza lavoro, persone disperate e bisognose d'aiuto. Negli ultimi giorni, nella sua casa c'è stato un viavai di amici che l'hanno accompagnata al trapasso pregando e cantando in un clima di festa, come lei desiderava che fosse. E anche il funerale, secondo le sue volontà, si è trasformato in una festa. C'era uno striscione: 'Cate, sei volata nel cielo di Firenze per renderla più luminosa e bella'. E all'uscita della bara, gli amici hanno persino sparato i fuochi d'artificio.

Correzione (08- 05- 2019): Una precedente versione di questo articolo riportava che la Sig.ra Morelli aveva rinunciato a curare il carcinoma della mammella fino al termine della gravidanza, posticipando a dopo il parto sia la chemioterapia che l'intervento chirurgico.

La redazione è stata contattata dalla famiglia della Signora Caterina, che ha spiegato come, in realtà, la stessa si fosse sottoposta all'intervento e ad una chemioterapia compatibile con la gravidanza già prima della nascita del bambino e che successivamente al parto si era sottoposta anche alla radioterapia. Ci scusiamo con la famiglia e con i nostri lettori.