Come sia potuto accadere, non è affatto chiaro: per questo l'episodio è ora oggetto di indagini da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Bari coordinati dalla locale Procura. Non è in pericolo di vita, ma, da sabato scorso, resta ricoverato nel reparto di chirurgia dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII del capoluogo pugliese, un bambino di cinque anni.

Ha riportato seri danni e lesioni all'esofago e allo stomaco dopo che lo scorso fine settimana in un bar in località Gioia del Colle ha bevuto un succo di frutta confezionato. L'ipotesi è che contenesse una sostanza caustica.

Succo di frutta 'avvelenato', ipotesi soda caustica

Sentiti dagli inquirenti, i genitori hanno raccontato che sabato scorso il figlio di cinque anni, dopo aver bevuto con una cannuccia un succo di frutta di tipo industriale presso in un bar, ha iniziato ad avvertire bruciore alla gola, poi allo stomaco, quindi si è sentito male fino a vomitare con emissione di sangue. Una condizione che ha reso necessario il ricovero in ospedale. Prima è stato portato dai genitori nella struttura sanitaria più vicina, quella nel comune di Acquaviva delle Fonti, dove gli era stata data una prognosi di dieci giorni.

Poi, però, i genitori hanno preferito portarlo all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari per avere un quadro più preciso delle condizioni di salute del bambino.

Nel reparto di chirurgia dove il piccolo si trova da sabato in condizioni stazionarie, ma la prognosi resta sempre riservata, sono state riscontrate con un'endoscopia lesioni all'esofago e allo stomaco che hanno causato ulcere. Le bruciature potrebbero essere state provocate da una sostanza caustica. Ma non c'è ancora nulla di certo.

Si deve accertare se via sia una reale correlazione tra il succo di frutta, acquistato in una caffetteria di Gioia del Colle, e il malore successivo del bambino. La bevanda e il contenitore incriminato, ed altre bottigliette della stessa marca sono state sequestrate dai carabinieri: saranno gli esami tossicologici anche sul bambino a dare un responso preciso.

Ci vorrà almeno una settimana prima di poter capire l'entità dei danni causati all'apparato digerente del minore da una ipotetica sostanza caustica.

Non sono indagati i titolari dell'attività che ha venduto la bibita: la confezione del succo era sigillata al momento della somministrazione. Intanto il piccolo, costantemente monitorato, viene sottoposto a terapia con gastroprotettori. Tra una settimana, sarà sottoposto a una nuova gastroscopia per verificare lo stato delle lesioni riportate allo stomaco.