La situazione relativa alle ricerche dei due alpinisti dispersi sul Nanga Parbat (8.125 metri), in Pakistan, cioè l'italiano Daniele Nardi e l'inglese Tom Ballard, è la seguente, aggiornata all'8 marzo: il basco Alex Txikon ha individuato nei giorni scorsi, grazie al suo telescopio, due figure che sembrerebbero essere due uomini, sullo Sperone Mummery.

Due sagome colorate sul Mummery: ma non si sa se siano veramente loro

Nelle immagini inoltrate anche in Italia da Txikon si vedono due macchie colorate, una blu e l'altra rossa, come le giacche indossate da Ballard e Nardi.

Purtroppo, a causa delle forti tensioni di questi giorni tra Pakistan e India, lo spazio aereo sulla zona interessata è interdetto in virtù del divieto di volo.

Sono ormai 12 giorni che non si ricevono notizie dai due e il fatto che nessun'altro atleta fosse impegnato, almeno secondo informazioni ufficiali, sullo Sperone Mummery, induce a pensare che si tratti proprio di loro. Manca però la prova certa e fino a quel momento si possono fare solo delle supposizioni che lasciano il tempo che trovano. Le due sagome si trovano tra i 6.000 e i 6.200 metri di quota, subito sotto un plateau di ghiaccio e neve.

Se la logica induce al pessimismo, va osservato che stiamo parlando di due atleti perfettamente allenati ed attrezzati, abituati a sopravvivere in condizioni estreme e a sopportare disagi di ogni genere.

Sperare in un miracolo non costa nulla. Nel frattempo il computer e gli effetti personali dei due sono stati portati a Islamabad.

Daniele Nardi e un curriculum di tutto rispetto

Il quarantaduenne Nardi ha scalato il K2 e l' Everest. Ha vinto il premio 'Coni' Lazio nel 2013. Ha scritto libri sui suoi viaggi e sulle sue esperienze.

Con questa spedizione è arrivato al quinto tentativo di scalata del Nanga Parbat, tristemente nota come "la montagna mangiauomini".

Ricerche 'ad ostacoli'

Le operazioni di ricerca dei due sono state molto complesse, innanzitutto per via del maltempo, poi a causa delle tensioni tra i due Paesi confinanti (India e Pakistan), che in alcuni momenti hanno proibito agli elicotteri di alzarsi in volo.

C'è stato anche da superare un impedimento di tipo finanziario, poiché l'uso degli elicotteri prevedeva un pagamento anticipato piuttosto sostanzioso, ma la rete della solidarietà si è messa in moto, grazie al web, e in pochi giorni sono stati raccolti 140mila euro, molti dei quali andranno in beneficenza alle scuole pakistane.