Continua ancora a far parlare di sé la vicenda della 24enne che alcune settimane fa, precisamente il 5 marzo scorso, è stata vittima di una violenza a sfondo sessuale all'interno di un ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano, sulla Circumvesuviana. La giovane è stata infatti intervistata da diversi organi di stampa nazionali, a cui ha raccontato esattamente come sono andate le cose quel pomeriggio. Quando torna a quei terribili momenti, la ragazza non fa altro che sentirsi violata, nel corpo e nell'anima, come ha già spiegato in una sua lettera scritta nello studio legale del suo avvocato.

Affiorano le lacrime quando ci pensa. La famiglia, gli amici e tutta la comunità di Portici, dove vive, le si sono stretti attorno e stanno cercando di darle la forza per superare questo terribile dramma.

La ragazza: 'Temo una loro vendetta'

Adesso la 24enne ha paura di eventuali ritorsioni che quei tre ragazzi potrebbero farle. Due di loro, infatti, sono stati già scarcerati, per il terzo si attende la decisione del Tribunale del Riesame che dovrebbe arrivare la prossima settimana. La giovane ha raccontato che quella sera è stata ingenua. Si trovava da sola in treno, poi quando è scesa alla fermata di San Giorgio a Cremano, i tre l'avrebbero seguita. A quanto pare, secondo il racconto che la vittima ha fornito ai colleghi del quotidiano Repubblica, gli stessi si sarebbero avvicinati per chiederle scusa, in quanto giorni prima le avrebbero dato fastidio, seguendola fin sotto casa.

Lei dice che in quel frangente si è fidata, ma poi una volta arrivati nei pressi di quell'ascensore, l'avrebbero spinta dentro e a turno avrebbero abusato di lei. Momenti terribili per la ragazza. Alla domanda dei giornalisti se nella stazione ci fosse stato qualcuno che avrebbe potuto darle aiuto, la stessa ha risposto di no.

Forse, a suo dire, c'è stato un momento in cui qualcuno poteva intervenire ed è stato quando si sono aperte dell'ascensore perché, spiega, "uno di loro mi è venuto incontro, abbracciandomi, perché avevo i pantaloni abbassati". La giovane quindi afferma che se qualcuno avesse assistito a questa scena sicuramente si sarebbe fermato per prestarle soccorso.

Magistrati forse tratti in inganno dall'atteggiamento gentile della giovane

Inoltre, spiega sempre la ragazza a Repubblica, "credo che i magistrati siano stati tratti in inganno dal mio atteggiamento iniziale di benevolenza verso quei ragazzi", ha spiegato la giovane. Lei stessa comunque crede nella giustizia e soprattutto nel lavoro dei suoi legali. Ricordiamo, per dovere di cronaca e completezza di informazione, che le violenze sulla giovane sono state confermate anche dagli stessi sanitari. La giovane non lascerà più comunque la sua città, ma comunque ha paura di incontrare ancora quei ragazzi. "Non abitiamo distanti" ha informato la ragazza e per questo la 24enne chiede a gran voce giustizia.