E' giunta al termine l'inchiesta della Procura di Termini Imerese, su un presunto giro di voti di scambio. Ieri l'Autorità Giudiziaria della città siciliana ha notificato agli indagati la chiusura delle indagini.

Sono 96 le persone che sono finite nel registro degli indagati, alcune di queste piuttosto illustri, come l'ex governatore Totò Cuffaro, un altro assessore regionale, Toto Cordaro e lo stesso sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta. Quest'ultimo, secondo quanto riferisce Repubblica, è finito sotto inchiesta in quanto avrebbe usato, in materia del tutto impropria, i mezzi dell'autoparco comunale.

Indagine partita due anni fa

Secondo quanto riportato dalla stampa locale e nazionale, pare che l'inchiesta sia partita circa due anni fa, quando in città scoppiarono delle polemiche per la candidature nella lista della Lega di Mario Caputo. Quest'ultimo era il fratello di un ex deputato regionale, nonché ex sindaco di Monreale, Salvino Caputo, il quale non poteva essere candidato in quanto aveva alle spalle una condanna per abuso d'ufficio, quest'ultima passata poi in giudicato. Da qui l'indagine è andata avanti, e ha permesso agli inquirenti di avere un quadro piuttosto chiaro della situazione. Per prima cosa gli investigatori avrebbero appurato che Caputo, sarebbe stato presentato agli elettori con il nome di "Salvino", e questo ovviamente avrebbe tratto in inganno proprio le persone che andavano a votare.

L'inchiesta è stata condotta dal pm termitano Annadomenica Carlucci.

Sistema di scambi e promesse, anche accessi all'Università

Gli inquirenti hanno poi stabilito che intorno a elezioni, ruotava un sistema piuttosto consolidato di scambio di favori, questo al fine di ottenere maggiori voti ai seggi elettorali. Gli indagati avrebbero così promesso posti di lavoro, ma anche accessi alle Università.

Queste ultime, precisa Il Fatto Quotidiano, riguardavano il superamento dei test nelle facoltà a numero chiuso. Sotto indagine è finito anche Filippo Maria Tripoli, il quale risultava candidato con la lista "Popolari e Autonomisti, la stessa sostenuta da Totò Cuffaro. Tripoli, inoltre, specifica sempre il quotidiano diretto da Marco Travaglio, è candidato alle prossime elezioni a sindaco di Bagheria, appoggiato da una lista civica composta da esponenti del Partito Democratico.

Cuffaro era stato già in carcere

Inoltre, sempre Totò Cuffaro, il quale ha già scontato una condanna a sette anni di carcere, da cui è uscito nel 2015. Secondo l'accusa, all'epoca, Cuffaro avrebbe favorito alcuni ambienti della criminalità organizzata.

Nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori aggiornamenti sulla vicenda. La chiusura dell'inchiesta, potrebbe essere il preludio al rinvio a giudizio degli indagati.

Un'altra indagine, abbastanza scottante, ha colpito nuovamente Termini Imerese negli scorsi giorni, quando sono stati arrestati i vertici della Blutec S.p.A. (società che gestiva l'ex stabilimento Fiat della città siciliana) accusati, a vario titolo, di malversazione a danno dello Stato. Si è scoperto infatti che i soldi (che dovevano essere usati per il rilancio dello stabilimento) venivano usati in altro modo.