Si sono concluse le indagini della Guardia di Finanza di Taranto intorno ad un'azienda del settore meccanico con sede a Massafra, sempre nel tarantino, la quale avrebbe truccato delle assunzioni in modo così da percepire fondi messi a disposizione dalla comunità europea. Secondo quanto riferisce il comunicato delle Fiamme Gialle, la società in questione avrebbe presentato alla Regione Puglia un progetto per la realizzazione di una nuova unità produttiva. Il costo totale del faraonico progetto sarebbe ammontato a sedici milioni di euro. Per accedere ai fondi previsti, la ditta doveva impegnarsi quindi ad assumere dei lavoratori.
Ed è proprio su questo punto che si sono concentrati i finanzieri del capoluogo ionico, che hanno così scoperto il piano messo in atto dalla società. Per il rappresentante legale della società non si è messa benissimo, ed è stato denunciato per falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e truffa aggravata.
Lo stratagemma
In sostanza l'attività investigativa dei militari, secondo quanto riporta stamane l'edizione on-line del Quotidiano di Puglia, avrebbe accertato che proprio il responsabile della società finita nel mirino degli investigatori, abbia simulato delle assunzioni annuali. I lavoratori a questo punto venivano tratti, ma solo in forma figurata, da alcune imprese satelliti della stessa società massafrese.
L'indagine della Guardia di Finanza è stata ovviamente lunga e delicata, e sempre secondo quanto si apprende dai media locali, il numero delle persone che la ditta doveva assumere era di ventiquattro in un solo anno. Il progetto quindi avrebbe avuto l'ok definitivo per la sua realizzazione. L'impianto industriale che la ditta voleva realizzare, sarebbe servito a produrre aerogeneratori di ultima generazione.
Il caso di un lavoratore
Durante l'attività investigativa, gli agenti del nucleo di polizia economico-finanziaria, hanno quindi vagliato attentamente le situazioni dei lavoratori assunti. Come detto, gli stessi venivano reclutati da alcune aziende satelliti della società meccanica. Clamoroso è ad esempio il caso di uno di questi soggetti che, nell'arco di sette minuti, come precisa la stampa locale, risultava essersi dimesso volontariamente da una delle aziende satelliti e il giorno dopo era stato assunto proprio dalla ditta finita sotto inchiesta. Dopo aver accertato i fatti in questione quindi, i finanzieri del capoluogo ionico sono intervenuti, apponendo i sigilli a beni per un valore che supera i 2,5 milioni di euro.