A Bergamo la vittoria di un'asta da parte dell'associazione dei musulmani cittadina sta causando un vero e proprio vespaio di polemiche. Per quasi 500mila euro l'Associazione è riuscita ad accaparrarsi la chiesa "Casa dei frati", superando di poco l'offerta della chiesa ortodossa romena.

Bergamo, gli islamici si aggiudicano una chiesa all'asta

Dopo aver sborsato, per essere precisi, 452mila euro aggiudicandosi l'immobile ora l'associazione islamica punta a trasformarlo in una moschea. La chiesa, che faceva parte degli ex Ospedali riuniti, era stata messa in vendita dall'Asst di Papa Giovanni XXIII, un'azienda sanitaria che fa capo alla regione Lombardia.

La vendita, ovviamente, è stata pensata per far quadrare i conti dell'azienda sanitaria, un'occasione che gli islamici hanno subito afferrato. L'Associazione musulmani di Bergamo, incrementando la base d'asta dell'8% (prima era di 418mila euro), è riuscita a superare l'offerta della chiesa romena. Come riportato dal quotidiano La Verità, la chiesa ortodossa romena è tuttoggi usufruttaria della struttura grazie al benestare della diocesi.

Il rogito davanti al notaio sta per trasformare la 'Casa dei frati' in una moschea, l'appuntamento è già stato fissato. Andrà tutto in porto a meno che la Regione Lombardia, in extremis, intervenga per fermare il passaggio. L'intenzione del governatore Attilio Fontana, della Lega, è quella di annullare la compravendita facendo valere il diritto di prelazione sull'immobile.

Con questa evenutalità, se dovesse essere confermata, si verrebbe a creare senz'altro una battaglia legale tra l'Associazione islamica e la Regione. Il braccio di ferro, dunque, è appena iniziato.

Il caso esplose a ottobre dell'anno scorso quando la Regione Lombardia, per ovvi motivi politici e religiosi, decise di mettersi in mezzo nella trattativa di compravendita.

Molti cittadini, all'epoca, si dissero indignati dell'offerta da parte dei musulmani e così il Presidente Fontana si oppose e promise di occuparsi personalmente del caso.

60 giorni di tempo per il diritto di prelazione

Secondo quanto riportato da Bergamo News, l'Associazione Musulmani, dovrà firmare ora un contratto che resterà di fatto ancora in sospeso.

Questo perché la Soprintendenza avrà 60 giorni di tempo per esercitare il diritto di prelazione e di conseguenza comunicare la decisione alle parti in causa, Regione Lombardia compresa. Come accennato poc'anzi gli spazi della ex chiesa sono ora occupati dalla Diocesi Ortodossa Romena ma la delibera firmata dal direttore generale dell'Asst prevede che la cauzione versata dagli offerenti pari a 20.935 euro venga restituita. Inoltre, il contratto ad ora vigente con la chiesa Ortodossa, decadrà al momento della sottoscrizione del contratto di compravendita.