Era in auto e non ha avuto neanche il tempo di accennare una reazione. Stamattina verso le 10, nella piazza principale di Cagnano Varano, paese del Gargano a un'ottantina di chilometri da Foggia, il maresciallo maggiore e vicecomandante della locale stazione Vincenzo Carlo Di Gennaro, di 47 anni, è stato raggiunto da alcuni proiettili mentre con un collega era in servizio presso un posto di blocco.

A sparare è stato un pregiudicato di 67 anni, Giuseppe Papantuono, poi arrestato. Di Gennaro, è morto poco dopo il trasporto in gravi condizioni in ospedale, mentre il suo collega, Pasquale Casertano, di 23 anni, è rimasto ferito.

Cordoglio del premier Conte e di tutti i rappresentanti istituzionali.

Sparatoria in pieno giorno, la ricostruzione dell'accaduto

Stamattina, il maresciallo Di Gennaro, in servizio con il più giovane collega Casertano, è intervenuto nella zona dopo che era stata segnalata una lite in famiglia. I due militari hanno effettuato un posto di blocco nella piazza all'ingresso del paese e hanno fermato per un controllo un'auto a bordo della quale viaggiava il pregiudicato di 67 anni. Il maresciallo si trovava nell'auto di servizio quando Papantuono a freddo, armato di una pistola calibro nove, ha aperto il fuoco. Almeno tre i colpi sparati.

Di Gennaro non ha avuto neanche il tempo di difendersi perché all'istante è stato colpito, così come il collega.

Le condizioni del comandante della stazione sono apparse subito gravissime: il militare più giovane, ferito di striscio, ha effettuato una corsa disperata con l'auto di servizio per portare il collega in ospedale che però è deceduto poco dopo l'arrivo al pronto soccorso. Casertano, ferito a un braccio e al fianco, non è in pericolo di vita ed è ricoverato.

La fuga del pregiudicato è stata di breve durata perché è stato catturato da altri carabinieri che hanno recuperato l'arma con cui ha sparato. La comunità di Cagnano Varano, comune di 7 mila abitanti in provincia di Foggia, è sconvolta: in paese, il maresciallo era stimato e benvoluto da tutti. Di Gennaro, che non era sposato e non aveva figli, viveva nel vicino comune di San Severo con il padre.

In servizio dal 2013 nella stazione di Cagnano Varano, aveva da tempo una relazione sentimentale con una donna ed era prossimo alle nozze. Devoto di Padre Pio, si dedicava agli altri e al volontariato. I colleghi lo ricordano come 'un pezzo di pane'.

Movente della sparatoria, forse una ritorsione

Arrestato e portato in caserma, Papantuono è stato sedato per essere interrogato dal magistrato e dai militari: deve rispondere di omicidio volontario. E' pluri-pregiudicato per spaccio di droga ed altri crimini: nel 2017 era stato arrestato per aver accoltellato un uomo alla schiena durante una lite.

Forse il movente della sparatoria sta in una ritorsione contro le forze dell'ordine. Qualche giorno fa, Papantuono durante una perquisizione nella sua abitazione era stato trovato in possesso di quattro dosi di cocaina ed era stato denunciato.

In quella circostanza, avrebbe minacciato i militari dicendo loro che gliel'avrebbe fatta pagare e gli avrebbe sparato. Il colonnello Marco Aquilio, comandante provinciale dei carabinieri, ha detto che gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire l'accaduto e definire il movente.

In un paese in cui tutti si conoscono, era piuttosto noto anche l'assassino, soprannominato 'chiacchiared' perché aveva la chiacchiera facile.

Carabiniere ucciso, cordoglio istituzionale

"Il maresciallo è morto per tutelare la legalità a favore dei cittadini", è stato il commento del comandante generale dell'Arma, Giovanni Nistri, che gli ha reso omaggio anche su Facebook. "Chi tocca un carabiniere tocca lo Stato, tocca ognuno di noi", ha detto via Facebook il vicepremier Luigi Di Maio.

E il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha annunciato che lo Stato "non se ne starà con le mani in mano".

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha detto di pregare per il carabiniere ucciso e per la sua famiglia e di impegnarsi perché il suo assassino non esca più dal carcere. Il premier Giuseppe Conte, che stamattina si trovava al Politecnico di Bari per la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico, ha chiesto che venisse osservato un minuto di silenzio in memoria del maresciallo caduto in servizio, e ha poi fatto visita ai familiari del carabiniere ucciso.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Comando generale dell'Arma un messaggio di cordoglio e profondo dolore.