Continuano ad emergere dettagli inquietanti sulla vicenda riguardante la morte del piccolo Giuseppe di Cardito, picchiato a morte dal proprio patrigno. Nel corso del programma televisivo in onda sulle reti Rai, 'Chi l'ha visto?', infatti, sono state ricostruite le intercettazioni nei confronti delle insegnanti del bambino, ucciso nel piccolo comune della provincia di Napoli, nel corso delle quali sono emerse frasi che testimonierebbero come quest'ultime fossero a conoscenza di quanto accadeva al bambino e alla sua sorellina quando erano a casa con Tony Essoubti Badre.
Dai racconti è emerso come i bambini arrivassero praticamente tutti i giorni con il viso tumefatto e, addirittura, in una circostanza la sorellina di Giuseppe sarebbe arrivata in classe con un pezzo d'orecchio mancante. Entrambi, poi, sarebbero quotidianamente entrati in classe con lividi sparsi su tutto il corpo.
Dalle intercettazioni sembra proprio che le maestre fossero a conoscenza di tutto
Secondo quanto si apprende dal Corriere della Sera, infatti, emerge in maniera prepotente l'aspetto più inquietante di questa vicenda e di come tutti i giorni Badre fosse violento nei confronti dei due bambini. Tant'è che una delle maestra intervenute ha raccontato di aver inviato una segnalazione alla preside della scuola soltanto nove giorni prima del decesso del piccolo Giuseppe, confessando anche il bambino non parlava e che lei ogni tanto lo chiamava "scimmiottella" e lui rispondeva "no, scimmia no".
Nei giorni scorsi, comunque, anche la mamma del piccolo Giuseppe, Valentina Casa, è stata arrestata ed è stata accusata di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, oltre che di tentato omicidio nei riguardi dell'altra figlia che soltanto per caso è riuscita a salvarsi dalla furia del patrigno.
Le confessioni del patrigno: 'Avevamo fatto sacrifici per comprare la cameretta e loro l'hanno rotta'
Inoltre, Valentina Casa avrebbe anche provato a cancellare ogni prova nei suoi confronti. Dopo l'arresto, inoltre, Tony aveva raccontato agli inquirenti che per acquistare la stanzetta per i bimbi avevano fatto molti sacrifici e che, quindi, quando questi hanno rotto le sponde del letto, lui avrebbe perso il controllo e ha cominciato a picchiarli.
Il piccolo Giuseppe, dopo aver subito quell'assurda reazione di crudeltà e violenza, era stato lasciato per diverse ore in agonia sul divano di casa ed era stato curato dai due adulti solo attraverso l'utilizzo di una pomata. Insomma, una vicenda inquietante che probabilmente è giunta finalmente al suo epilogo finale con l'arresto di entrambi i genitori.