Una richiesta di archiviare il caso per legittima difesa putativa. Poche ore fa il pubblico ministero Andrea Claudiani ha depositato in tribunale l’istanza che forse cambierà la vita di Fredy Pacini. Se la domanda fosse accolta dal giudice, il gommista 57enne non sarebbe condannato per aver ucciso a fucilate il moldavo Mircea Vitalie, di 29 anni, che lo scorso 28 novembre si era introdotto insieme ad un complice nella rivendita di gomme e biciclette da corsa a Monte San Savino, in provincia di Arezzo. L’imputato aveva raccontato in aula di aver subito nel corso del tempo decine di furti, tanto che dopo l’ennesimo colpo portato a segno dai ladri nel 2014, aveva deciso di pernottare all'interno della sua azienda per cercare di porre un freno alle incursioni dei rapinatori, sempre più frequenti.

Il drammatico tentativo di furto del 28 novembre

Così, quando il 28 novembre scorso, due malviventi si erano introdotti nell'officina, rompendo un vetro della finestra con un piccone, Pacini si era svegliato e con l’arma, regolarmente detenuta, aveva sparato cinque colpi dal soppalco in cui si trovava. Mircea Vitalie era stato raggiunto da due proiettili, uno dei quali gli aveva reciso un’arteria della gamba, uccidendolo. Da allora sono cambiate molte cose: il gommista ha smesso di dormire nel capannone ed è tornato a pernottare a casa. “Non riprenderei più in mano un fucile – ha spiegato all'inviato di Repubblica – anzi se dovessi dare un consiglio dopo la mia esperienza, sarebbe quello di evitare le armi, perché dopo si vive nel terrore”.

I motivi della richiesta di archiviazione

Va chiarito che la richiesta di archiviazione non è dovuta alla nuova legge sulla legittima difesa, fortemente voluta da Matteo Salvini, ma è frutto delle norme precedenti. I magistrati hanno dimostrato che Pacini, indagato per eccesso colposo di legittima difesa, in quei momenti concitati ha creduto di essere in una situazione di effettivo pericolo di vita, tanto da fare fuoco contro i rapinatori.

"Fredy è conosciuto in paese come una brava persona – ha aggiunto la legale del gommista, Alessandra Cheli – dopo un'indagine scrupolosa, il pm ha chiesto l'archiviazione, visto che la perizia balistica dei tecnici sulle traiettorie dei colpi ha dimostrato come abbia sparato al buio, senza l’intenzione di uccidere”. L’avvocatessa ha raccontato anche della decisione, dopo la rapina da 110mila euro del 2014, di realizzare la stanza soppalcata nel capannone, in cui il suo assistito ha cominciato a pernottare sempre più frequentemente, spesso insieme alla moglie.

Infatti la donna, per non lasciarlo solo, si tratteneva in quei locali con lui; tuttavia la signora non era presente la sera della sparatoria, perché stava assistendo in ospedale un parente. Pare che in totale, compresi quelli sventati, Pacini abbia subito 38 furti, l’ultimo lo scorso gennaio. Le indagini hanno appurato che quella sera Mircea Vitalie era in compagnia di almeno un complice: inoltre probabilmente c’erano altre persone che aspettavano i due in auto. Quando il moldavo è stato identificato, sono emersi i suoi numerosi precedenti penali.