La Guardia di Finanza di Bari, su disposizione del Gip del Tribunale di Trani, questa mattina ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone, tutte indagate, a vario titolo, per bancarotta, abuso d'ufficio, peculato ed auto-riciclaggio. Tra i fermati ci sono anche nomi illustri, come l'ex patron della squadra di calcio, FC Bari, Cosmo Damiano Giancaspro. Gli arresti odierni rappresentano, come riferisce SkyTg24 sulle sue pagine online, solo uno stralcio dell'inchiesta legata al 'crac Ciccolella', un consorzio di aziende che operavano nel settore della floro-vivaistica.

L'accusa nei confronti dell'ex patron

Secondo chi indaga, Giancaspro, che all'epoca dei fatti contestati era amministratore di diverse società, avrebbe cercato in tutti i modi di entrare in affari con la pubblica amministrazione. Bisogna precisare, questo per dovere di cronaca e completezza di informazione, che la società calcistica Bari FC, attualmente militante in Serie D, non è assolutamente coinvolta nell'inchiesta in questione. L'ex patron tra l'altro, già lo scorso anno, nel 2018 quindi, venne arrestato in regime di domiciliari, sempre nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento della Finpower S.r.l. Delle cinque misure cautelari eseguite questa mattina, solo una ha previsto il carcere e quest'ultima è scattata proprio nei confronti di Giancaspro, mentre tutti gli altri indagati sono stati arrestati in regime di domiciliari.

Inoltre, si apprende sempre dai media locali e nazionali, ci sarebbero altre persone indagate, queste ultime in stato di libertà: si tratta in prevalenza di pubblici ufficiali, i quali, in concorso con lo stesso ex patron del Bari, avrebbero perpetrato abusi d'ufficio e reati di vario genere contro la stessa pubblica amministrazione.

Il fascicolo investigativo definisce gli arrestati un "sodalizio finalizzato alla commissione di vari e gravi reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione".

L'arresto dello scorso anno

Come già detto, Cosmo Giancaspro non è la prima volta che viene fermato dagli inquirenti, in quanto nel 2018 lo stesso venne arrestato sempre per il reato di bancarotta.

La Finpower era un'azienda che operava nel campo delle energie rinnovabili e l'uomo era amministratore stesso di questa società. Secondo l'accusa, in quella circostanza Giancaspro avrebbe distratto una somma pari a 10 milioni di euro, svendendo di fatto le quote dell'azienda ad un'altra, di cui risultava esserne sempre il proprietario. La notizia del nuovo fermo nei confronti dell'ex patron della maggiore società calcistica barese ha fatto immediatamente il giro del capoluogo pugliese.