Un altro terremoto giudiziario si è abbattuto in Lombardia, questa volta a Legnano, comune dell'area metropolitana del capoluogo lombardo, dove nelle scorse ore sono stati arrestati il sindaco leghista, Giambattista Fratus, finito ai domiciliari, e Maurizio Cozzi, vicesindaco dello stesso comune, costui finito invece in carcere. Nell'inchiesta è stata coinvolta l'assessore alle opere pubbliche, Chiara Lazzarini: anche nei suoi confronti gli inquirenti hanno emesso un mandato di arresto, sempre in regime di domiciliari. Le accuse rivolte agli indagati sono pesantissime: turbata libertà degli incanti e corruzione elettorale.

Raffica di perquisizioni

L'indagine, denominata "Piazza Pulita" è coordinata dalla Procura di Busto Arsizio, comune del varesotto. Le ordinanze sono state eseguite invece dalla Guardia di Finanza. Secondo quanto riporta SkyTg24, sulle sue pagine on-line, sono scattate anche numerose perquisizioni, attraverso le quali gli investigatori potrebbero acquisire ulteriori elementi per confermare le accuse a carico degli arrestati. La giunta del comune in questione, tutta di centro-destra, era già caduta il 29 marzo scorso, quindi quasi due mesi fa, ma secondo quanto riferiscono i media locali e nazionali, il primo cittadino, nonostante questa incresciosa situazione, non si è mai voluto dimettere. In mattinata comunque dovrebbero arrivare ulteriori dettagli su questa ennesima, spiacevole vicenda che coinvolge la Lombardia, in quanto gli inquirenti hanno programmato una conferenza stampa per le 11:30.

Nella stessa saranno resi noti i dettagli dell'operazione scattata in data odierna.

Salvini: 'Ho fiducia nei miei uomini'

Sul caso non si sono fatte attendere le reazioni della politica, ed il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha detto che per ora non si sente di commentare l'accaduto. Lo stesso si dice fiducioso nel lavoro della magistratura, e da San Severo, in Puglia, dove si trova per sostenere il candidato sindaco Marianna Bocola, ha fatto sapere di avere piena fiducia nei suoi uomini.

"Spero che tutte queste inchieste che si stanno aprendo si chiudano in fretta" - così ha riferito Salvini alla stampa, e poi ha anche augurato che gli inquirenti distinguano chiaramente i colpevoli e gli innocenti. Non la pensa così invece Luigi Di Maio, ministro del Lavoro pentestallato e anche lui vicepremier, che parla di "nuova tangentopoli". Lo stesso si dice molto preoccupato per quanto sta succedendo in questi giorni, e a Repubblica riferisce che questi casi dimostrano come il sistema dei partiti continui ad essere inquinato.