Revocati gli arresti domiciliari da parte della Procura di Tivoli per Deborah Sciacquatori, la 19enne di Monterotondo (in Provincia di Roma) che, all'alba di lunedì 20 maggio, ha colpito il padre, ferendolo mortalmente, per difendere la nonna e la compagna del padre stesso.
Reato derubricato
Nell'immediato la giovane è stata accusata di omicidio volontario ma, come riporta TgCoM 24, il Procuratore Francesco Menditto non solo ha derubricato il reato in eccesso colposo di legittima difesa, ma avrebbe anche fatto intendere che non esclude la richiesta di archiviazione del caso al Gip (Giudice per le Indagini Preliminari) perché, al momento, dalle indagini emergerebbe una situazione di difesa di Deborah da un padre violento da anni.
Quella mattina ancora violenze
Gli inquirenti hanno ricostruito quelle tragiche ore. Il padre di Deborah Lorenzo Sciacquatori viveva con le figlie, la compagna e la madre anziana e con problemi di salute. Lui è rientrato casa alle 5 del mattino, pare dopo una nottata movimentata, prendendo a calci la porta di entrata. Ancora una volta le donne di quella casa si sono trovate a subire episodi di violenza domestica. Dopo qualche ora hanno deciso di fuggire: avevano molta paura e allora sono corse in strada; lui le ha seguite, urlava e strattonava la madre. Ha intimato loro di ritornare nell'appartamento. Quelle parole dello Sciaquatori sono rimaste inascoltate dalle donne e così lui avrebbe iniziato a colpire la compagna al volto.
Deborah ha reagito, iniziando una colluttazione con il padre, nel quale lui è rimasto fatalmente ferito. Le donne hanno chiamato i soccorsi; l'uomo è stato portato in ospedale ed è deceduto poco dopo. Deborah ha iniziato a disperarsi perché non era di certo quella la sorte che avrebbe voluto per il padre. Lo ha colpito certamente, aveva paura, voleva difendere se stessa e le altre donne, ma non voleva uccidere e lo ha ripetuto più volte nelle ultime ore.
Una storia di dolore
Non era la prima volta che Deborah e le altre donne della casa subivano minacce e violenze. Non era la prima volta che vivevano nella paura di quello che quell'uomo avrebbe potuto fare. A testimonianza di questo sono le molte persone che hanno dimostrato solidarietà alla ragazza e alla altre donne. Una comunità intera stretta intorno a loro, dove c'è gente che conosceva il dolore di queste donne, una sofferenza mai manifestata apertamente.
La vicina di casa ha fornito ai giornalisti uno spaccato della vita di quella famiglia: "Sentivamo litigare, certo, ma non ci mettevamo in mezzo. Picchiava tutti", avrebbe affermato.
L'uomo era stato denunciato in passato
Nel maggio del 2014 Sciacquatori era stato denunciato dalla compagna per maltrattamenti e arrestato lo stesso anno a settembre per resistenza a Pubblico Ufficiale. Dopo questo era comunque tornato a vivere con la compagna, la madre anziana e le figlie.