Scaricavano all'aperto i rifiuti raccolti. I carabinieri forestali, su delega della Dda di Palermo, hanno arrestato due dipendenti dell'azienda EnergeticAmbiente srl che dovranno rispondere delle accuse di traffico illecito di rifiuti ed inquinamento ambientale. Entrambi si trovano ora ai domiciliari. La società in questione si era aggiudicata l'appalto e gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani nel territorio comunale di Alcamo ed in altri comuni del trapanese. In particolare, come si evince dai filmati frutto di un'articolata attività investigativa iniziata a settembre dello scorso anno, i due impiegati avrebbero 'smaltito' all'aperto i rifiuti liquidi che sono il prodotto della frazione organica e disperso la terra da spazzamento dal servizio di pulizia delle arterie urbane.

L'attività illecita avveniva nelle campagne del palermitano, in una zona praticamente al confine tra le province di Trapani e Palermo non lontana dal comune di Alcamo.

Gli arrestati

Ad essere fermati dai militari dell'Arma sono due impiegati di alto livello dell'azienda. Si tratta di Giovanni Maria Picone e Benedetto Cottone, il primo è il responsabile operativo di EnergeticAmbiente per l'Italia meridionale mentre l'altro svolgeva mansioni da capo cantiere. A coordinare il lavoro investigativo dei carabinieri sono stati il procuratore aggiunto Marzia Sabella ed i sostituti Laura Siani e Dario Scaletta. Indagini che, come già detto, hanno usufruito di riprese video ed intercettazioni telefoniche.

L'attività di smaltimento illecito sarebbe stata sistematica, i rifiuti in questione venivano abbandonati in una zona di campagna del comune di Partinico, provincia di Palermo. L'area in questione, in origine, doveva essere destinata ad autoparco aziendale della ditta, ma successivamente era stata scelta come centro di stoccaggio e smaltimento di rifiuti speciali.

Ad essere dispersi, come già anticipato, i liquidi generati dai rifiuti organici (il cosiddetto 'umido', ndr) ed i rifiuti prodotti dall'attività di spazzamento delle strade.

Indagini ancora in corso

L'area adesso è stata sottoposta a sequestro insieme a dieci mezzi pesanti che servivano per il trasforto dei rifiuti e l'indagine non è affatto conclusa.

Sono in corso perqusizioni nelle abitazioni dei due dipendenti arrestati ed anche nelle sedi di EnergeticAmbiente del palermitano e del trapanese. Nell'attività investigativa sono coinvolti altri otto impiegati dell'azienda. La stessa è sotto inchiesta per illeciti in materia di responsabilità amministrativa da reato per le persone giuridiche. I reati contestati prevedono pene da uno a sei anni con multe che vanno da 10 mila a 100 mila euro.