La Procura di Catania ha chiuso le indagini intorno a presunte irregolarità nei concorsi dell'Università etnea e di altri atenei presenti sul territorio nazionale. Gli inquirenti questa mattina hanno eseguito un'ordinanza applicativa per interdire dai pubblici uffici diverse persone, tra cui lo stesso rettore dell'ateneo siciliano e altri nove professori. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere e turbativa d'asta. Secondo quanto riporta la stampa locale e nazionale, sarebbero stati ben 27 i concorsi truccati. Inoltre, secondo quanto riferisce la testata giornalistica locale online Catania Today, i docenti che sono stati coinvolti nell'inchiesta avrebbero delle posizioni di assoluto rilievo nell'organigramma dell'ateneo catanese.

In totale sono 40 gli indagati

Sarebbero una quarantina le persone iscritte nel registro degli indagati, in un'inchiesta che non riguarda solamente la Sicilia e Catania in particolare, ma anche tante altre regioni italiane. Indagati sono presenti anche presso le università, tra le altre, di Bologna, Firenze, Napoli e addirittura Verona. Al momento le informazioni che sono state diffuse dalla Polizia di Stato e dalla stessa Procura sono davvero esigue, ma maggiori dettagli saranno forniti nel corso della mattinata in una apposita conferenza stampa che si terrà alle ore 10:00 presso la Procura etnea. Per il momento è dato sapere solamente che ben diciassette concorsi per accedere alla professione di ordinario sarebbero stati truccati, così anche come quattro per poter diventare professore associato e addirittura sei per diventare ricercatore.

Un vero e proprio sodalizio dedito ad affari illeciti è stato sgominato dagli inquirenti. L'indagine non è stata ovviamente facile, e prima di eseguire le misure interdittive nei confronti degli indagati la Digos, unitamente alla Polizia, su delega della locale Procura, ha raccolto tutti gli elementi utili per poter incastrare i soggetti ritenuti responsabili, tra l'altro, anche di episodi di corruzione.

Operazione 'Università bandita'

Tutta l'operazione posta in essere da chi indaga è stata denominata "Università bandita", proprio perché sono state messe in atto delle condotte illecite, contrarie ai doveri d'ufficio degli indagati. Non è ovviamente la prima volta che l'Università italiana viene colpita da uno scandalo del genere.

Proprio diverso tempo fa ad esempio, a Cosenza vennero scoperti dei sedicenti professori che avevano una laurea falsa: in quel caso furono 25 le persone finite sotto inchiesta, e gli inquirenti riuscirono anche a scoprire il laboratorio dove i falsi titoli venivano stampati.