Orrore a Cremona: un operaio 36enne della Costa d'Avorio, Jacob Danho Kouao, ha ucciso a coltellate la figlioletta di soli 2 anni, Gloria. Poi, con lo stesso coltello, ha tentato di suicidarsi. Arrestato, ora si trova piantonato in ospedale. Le sue condizioni, al momento, sono molto gravi. Gli inquirenti pensano che l'uomo abbia perso la testa in seguito alla recente separazione dalla moglie.

Il dramma

L'atroce delitto si è consumato nel tardo pomeriggio di sabato 22 giugno, in un appartamento del centro di Cremona: in via Massarotti,4. Jacob Danho era andato a vivere lì (proprio dove sorgeva il Centro Islamico Culturale che, qualche anno fa, aveva fatto tanto discutere), poco più di un mese fa, in seguito alla separazione dalla moglie.

Una separazione particolarmente difficile che aveva costretto la donna, 34 anni (anche lei ivoriana) e la figlioletta Gloria a trasferirsi in una casa protetta.

Secondo quanto appreso finora, la bimba, ieri, per motivi ancora da accertare, era stata affidata al padre per alcune ore. L'uomo, quindi, era andato a prenderla e l'aveva portata nella sua abitazione. Poi, all'improvviso, la follia: Jacob Danho, ha preso un coltello e si è scagliato contro la figlia colpendola ripetutamente, fino ad ucciderla.

Il tentativo di suicidio

Il 36enne poi, utilizzando lo stesso coltello, ha provato a togliersi la vita: si è inferto diversi colpi (quello più grave l'ha raggiunto al ventre). Poi, ha chiamato il 118: "Venite, sto male" ha detto agli operatori che hanno preso in carico la sua segnalazione.

Prima di perdere i sensi, Jacob Danho, è riuscito anche a telefonare alla padrona di casa, la signora Molino, chiedendole di aprire la porta ai soccorritori che stavano per arrivare.

Il personale dell'ambulanza si è trovato di fronte ad una scena drammatica: la piccola Gloria, ormai senza vita era in un lago di sangue; poco distante, c'era il suo assassino agonizzante.

L'operaio è stato trasportato nel vicino Ospedale Maggiore dove è stato arrestato dai carabinieri. Le sue condizioni sono gravi e non è ancora stato dichiarato fuori pericolo. Appena possibile sarà ascoltato dal pm.

Secondo le prime ipotesi avanzate dagli uomini del Maggiore Rocco Papaleo, il movente dell'atroce delitto sarebbe da ricercarsi nel difficile rapporto tra i due ormai ex coniugi.

Forse l'ivoriano - che non ha a suo carico condanne o altri provvedimenti - non riusciva ad accettare la separazione. Per questo, gli investigatori, non escludono ancora la premeditazione. Ulteriori elementi, utili a ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto, arriveranno dalla relazione del medico legale.

Nessuno nel quartiere, a parte i proprietari dell'appartamento, conosceva Jacob Danho, ma la terribile notizia ha comunque sconvolto l'intero vicinato.