Un 48enne residente vicino a Lodi è riuscito, utilizzando un falso profilo social, ad avvicinare tre ragazzine ed abusare di loro per anni. L'uomo, arrestato dai carabinieri della stazione di Codogno, è incensurato ma con gravi problemi psicologici. Secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe finto una bambina e, con un crudele stratagemma, sarebbe riuscito a far entrare in casa le sue vittime (che oggi hanno tra i 14 ed i 16 anni).
Film dell'orrore
Maria Letizia Mannella, procuratore aggiunto di Milano, commentando le indagini che hanno portato all'arresto del pedofilo, non ha utilizzato mezzi termini: "Si tratta di una vicenda dai contorni da film dell'orrore".
Secondo gli inquirenti, il 48enne, disoccupato da tempo, si era presentato alle tre bambine come "vicino di casa", poi, dopo essere riuscito a scoprire il numero di cellulare di una delle piccole, era riuscito a farsi dare anche quello delle sue amichette. A quel punto, aveva aperto un falso profilo Whatsapp e fingendosi 'Giulia', una ragazzina crudele e minacciosa, era riuscito a piegare al suo perverso volere le tre. Minacciando di far morire, attraverso il sortilegio di una maga, i loro genitori ed i loro amici, "Giulia" ordinava alle bambine di raggiungere l'appartamento che il 48enne condivide con gli anziani genitori.
L'uomo, con le ragazzine, fingeva di essere anche lui una vittima della cattivissima Giulia e le obbligava "per purificarsi dal male" ad atti sessuali con lui ed anche tra di loro.
Utilizzando delle telecamere nascoste, poi, filmava tutto.
Le indagini e l'arresto
L'incubo è continuato per tre anni, fino a quando l'orco ha commesso un errore. Come ha spiegato il pm Alessia Menegazzo, l'uomo, qualche tempo fa, per minacciare le sue vittime, ha caricato su un profilo Instagram la foto di una della ragazzine in "posizione erotizzante".
L'immagine ha suscitato l'interesse delle compagne di classe che, dopo essere riuscite a far confessare l'amica, l'hanno convinta a parlare con un'insegnante. La professoressa, basita, ha subito segnalato la vicenda alle forze dell'ordine che hanno avviato le delicate indagini.
Sembra che i familiari delle ragazze, che ora sono seguite dai servizi sociali, non si siano mai accorti di nulla, Il 48enne, invece, già tradotto in carcere a Milano, dovrà rispondere di corruzione e violenza sessuale di minorenne e di produzione e detenzione di materiale a carattere pedopornografico,
La dottoressa Mannella, coordinatrice dell'ufficio "Tutela della famiglia, dei minori altri soggetti deboli" della Procura di Milano ha voluto rinnovare a genitori ed insegnanti l'invito di prestare attenzione ai social, compresi quelli di messaggistica (come WhatsApp, appunto). Poi, ha ricordato che l'estate è proprio il periodo più a rischio: si fanno tanti nuovi incontri e, proprio tramite i messaggini, anche i bambini solo soliti prendere appuntamenti.