Rituali magici per ritrovare l'amore. Dalla pianura tra Bergamo e Cremona arriva una storia incredibile: una 45enne, con problemi sentimentali, è stata raggirata da una sedicente maga e le ha consegnato ben 600 mila euro. La Maga Valery, ora, è stata rinviata a giudizio. Coinvolti nella truffa anche altre persone. Ogni anno circa 13 milioni chiedono aiuto a cartomanti e altri professionisti dell'occulto per trovare una soluzione ai loro problemi.

'Riti magici': 500 euro per un limone

La Maga Valery, all'anagrafe Elvira Di Lorenzo, 79enne originaria di Fermo, nelle Marche, ma da tempo residente a Milano sarebbe riuscita a farsi consegnare, nel giro di 2 anni, più di 600 mila euro da un'impiegata 45enne residente a Fara Olivana con Sola, piccolo comune in provincia di Bergamo al confine con Cremona.

La donna, affetta da disturbi della personalità e con "problemi di cuore" si era rivolta alla Maga Valery per risolvere la sua difficile situazione sentimentale e ritrovare l'amore.

La 79enne, approfittando del suo malessere, ha iniziato a proporle rituali e a farle acquistare, a carissimo prezzo, prodotti (come candele a forma d'angelo, unguenti e profumi) magici e miracolosi. Così, la povera e suggestionabile vittima, ha pagato ben 500 euro per un limone, 3.000 euro per una candela dalla forma fallica, 7.000 euro per un planetario (completo di incensi, ovviamente, magici).

La maga a processo, ma nei guai anche la vittima

La vicenda ha avuto inizio nel 2011. La Maga Valery aveva vicinato la 45enne grazie all'aiuto di due complici (che, con il passare del tempo avrebbero anche sollecitato i pagamenti): il figlio Giuseppe Andò, 56 anni e Stefano Vigevani, 38enne di Piacenza.

Nel giro di poco tempo, la vittima era talmente soggiogata dalla Di Lorenzo da frequentare i suoi studi - uno a Crema ed un altro a Milano - anche due volte a settimana.

Ovviamente, i risultati non sono mai arrivati, ma la donna incapace di reagire, ha continuato a pagare cifre esorbitanti. La Maga Valery ed i suoi complici avrebbero ricevuto, mediante bonifici, ricariche prepagate e denaro contante, più di 600.000 euro.

Dopo aver dato fondo i suoi risparmi, l'impiegata, aveva prosciugato persino il conto dei suoi genitori e, dopo essersi indebitata con diversi finanziamenti bancari, era arrivata anche a sottrarre denaro dall'azienda dove lavorava.

La Maga Valery, ora è stata rinviata a giudizio. Il prossimo 2 ottobre dovrà rispondere in concorso con Stefano Vigevani ed il figlio Giuseppe di circonvenzione di incapace.

Anche l'impiegata, però, è finita nei guai: condannata per appropriazione indebita qualche tempo fa, ad un anno e sei mesi, la pena le è stata sospesa in seguito al riconoscimento, durante una perizia, di un parziale vizio di mente.