Continua ancora a far parlare di sé il caso della nave Ong Sea Watch 3, che da ormai due settimane si trova al largo di Lampedusa con un carico di 42 migranti. Gli stessi sarebbero ormai privi di forze e stremati, e proprio ieri il comandante della nave, Carola Rackete, ha annunciato che era pronta a forzare il blocco imposto dalle autorità italiane ed europee. Ieri pomeriggio infatti è arrivato un secco "no allo sbarco" da parte della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo di Strasburgo (CEDU).
Non appena i migranti hanno appreso tale notizia sono rimasti davvero senza parole, e per loro la situazione si farebbe ogni minuto sempre più critica, almeno così riferisce la Ong tedesca.
A questo punto, proprio poco fa, la comandante tedesca ha deciso di entrare nelle acque territoriali italiane nonostante i divieti che le sono stati imposti. Adesso le conseguenze sono imprevedibili.
If our captain Carola follows the law of the sea, that asks her to bring the rescued people on the #SeaWatch3 to a safe port, she might face heavy sentences in Italy.
— Sea-Watch International (@seawatch_intl) 26 giugno 2019
Help Caro to defend human rights, donate for her legal defense:
DE93 4306 0967 1239 3243 00 pic.twitter.com/ra5VN0VYAg
Per Sea Watch il verdetto è illogico e ingiusto
In queste ore la Ong ha pubblicato alcuni post sulle sue pagine social, informando che la situazione era ormai al limite del sopportabile.
Per l'associazione umanitaria quello preso dalla CEDU è un provvedimento illogico, in quanto obbliga l'Italia ad inviare aiuti ai migranti, come medicine e tanto altro, ma non impone al nostro governo di far entrare la nave in acque italiane offrendole un porto sicuro.
La decisione della Rackete di forzare il blocco è stata quindi dettata dalla disperazione, perché la vita dei migranti è adesso tutta nelle sue mani, cosi ha fatto sapere Sea Watch in una nota.
Adesso che la nave sta entrando nel nostro Paese potrebbe andare incontro a pesanti sanzioni, in primis proprio la Rackete potrebbe essere accusata di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina o addirittura di associazione a delinquere.
A tal proposito, proprio per questo, la Ong invita tutte le persone che sposano la causa di questa povera gente a donare del denaro per poter sostenere la causa penale che sicuramente arriverà ora che il natante ha forzato il blocco.
Ieri un barchino ha sbarcato otto migranti a Lampedusa
Nel frattempo, proprio nella giornata di ieri, mentre già le motovedette si erano piazzate in alto mare per bloccare l'eventuale ingresso della Sea Watch 3, un barchino con a bordo 8 migranti è riuscito ad eludere i controlli e a sbarcare illegalmente al porto di Lampedusa. Ha destato sconcerto poi il macabro ritrovamento del corpo di un migrante in una rete di alcuni pescatori che si trovavano a 25 miglia dall'isola.
Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nella giornata di ieri aveva ricordato alla Ong che se avesse provato ad entrare in Italia ci sarebbero state pene pesantissime. Infatti, secondo il Decreto Sicurezza bis varato nelle scorse settimane dall'Esecutivo, chi fa entrare illegalmente i migranti sul nostro territorio nazionale è punito con un'ammenda di circa 50 mila euro, oltre a tutte le conseguenze penali che da qui derivano.