Un uomo di 48 anni è stato recentemente arrestato e ora si trova nel carcere di Milano con l'accusa di abusi nei confronti di ragazzine preadolescenti. Andando maggiormente nei particolari e stando a quanto riportato in un articolo pubblicato sul sito web dell'ANSA, l'uomo agganciava le proprie vittime grazie ad un profilo falso di WhatsApp in cui fingeva di essere una ragazzina. In tal modo, il 48enne conquistava la fiducia delle giovanissime e le convinceva ad incontrarlo a casa sua, dove ne abusava registrando anche dei filmati con le malcapitate.

La denuncia dell'insegnante che ha fatto partire l'indagine

Come scritto in un articolo pubblicato sul sito del Tgcom24, gli abusi del 48enne duravano da ormai tre anni. Tuttavia, un recente errore è stato fatale per l'uomo e ha reso pubblica la situazione. Più precisamente, è successo che alcune foto a luci rosse di una delle vittime sono finite su un profilo Instagram. In seguito, una compagna di classe della ragazzina ha confessato alcuni suoi sospetti ad una professoressa, la quale ha deciso di denunciare tutto alla polizia. A quanto risulta dalle cronache, i genitori delle abusate non si sarebbero resi conto di niente.

Il profilo dell'uomo responsabile degli abusi e le modalità usate per entrare in contatto con le vittime

Stando al già citato articolo del Tgcom24, l'uomo arrestato a Milano è residente nel lodigiano e soffrirebbe di alcuni disturbi mentali. Inoltre, il 48enne sarebbe disoccupato e incensurato ed è riuscito ad entrare in contatto con le sue vittime dopo che si era procurato il telefono di una delle ragazzine.

Grazie a ciò, lo stesso uomo si era creato un falso account WhatsApp di una ragazzina di nome 'Giulia' e in tal modo aveva cercato il contatto anche con le altre due minorenni. Per manipolare le stesse vittime, si fingeva una ragazzina particolarmente feroce e dedita ai ricatti.

Inoltre, lo stesso uomo era riuscito a controllare e spaventare le tre ragazzine grazie alla diffusione di una menzogna appositamente inventata per finalità di manipolazione psicologica.

Andando nei dettagli, le ragazzine avevano mantenuto il completo riserbo sulla vicenda per via della paura che la fantomatica Giulia avrebbe fatto morire i loro genitori tramite una maga da lei conosciuta. Era sempre "Giulia" - secondo le indagini - a ordinare alle tre di recarsi a casa dell'uomo che davanti a loro faceva finta di essere a sua volta vittima delle pretese di "Giulia" e obbligava le tre ad atti sessuali con lui e tra di loro, filmando tutto.