Alcuni giorni fa è scoppiato lo scandalo degli affidi illeciti a Reggio Emilia. Andando maggiormente nei particolari, l'operazione 'Angeli e Demoni' ha portato alla scoperta di un vero e proprio 'sistema di manipolazione infantile' che vedeva coinvolti i servizi sociali locali, con la collaborazione di alcuni psicoterapeuti e del sindaco di Bibbiano, l'esponente PD Andrea Carletti. Più specificatamente e anche tramite l'utilizzo di impulsi elettrici, ai minori veniva fatto il lavaggio del cervello e ciò allo scopo di manipolargli la memoria in modo di fargli credere di essere stati vittime di abusi da parte dei genitori.

Le manipolazioni psicologiche nei confronti dei minori

Stando a quanto riportato da un articolo d'approfondimento pubblicato da Fan Page, le intercettazioni hanno reso noto il clima di falsità e di manipolazione emotiva che veniva imposto ai minori sottratti. Tra tali intercettazioni, c'è da segnalarne una in cui una bambina chiede di voler vedere suo padre ma lo psicoterapeuta sostiene che essa non può più vederlo a causa di presunte violenze che lei stessa avrebbe raccontato. In seguito, una psicoterapeuta cerca di manipolare la stessa bambina affermando che lei si sarebbe dimostrata felice nel non vedere più il suo papà.

I regali dei genitori naturali fatti sparire dai servizi sociali e i disegni falsificati

Il 'sistema' dei falsi affidi si basava su una feroce strategia di violenza psicologica e sull'utilizzo strumentale delle menzogne e del depistaggio. Approfondendo, c'è da segnalare che le indagini hanno scoperto altri particolari alquanto controversi di questa vicenda.

Difatti, riporta un articolo del Corriere Della Sera, è stato appurato che i vertici locali dei servizi sociali nascondevano volutamente gli stessi regali dei genitori naturali dei bambini. Stando sempre al Corriere, in una stanzetta dei servizi di Bibbiano sono stati trovati i tanti doni che i padri e le madri dei minori volevano consegnargli ma che non sono mai arrivati a destinazione.

Oltre a tutto ciò, gli stessi vertici e collaboratori del 'sistema degli affidi illeciti' si servivano dei disegni innocenti dei minori per falsificarli e contraffarli, in modo tale che potessero diventare delle "prove" dei falsi abusi di cui sarebbero stati vittime i bambini. Tra questi disegni, c'è da segnalarne uno fatto da una bambina e che raffigura la stessa minore con l'ex compagno della mamma. Proprio tale foto, come accertato dalle indagini, è stata falsificata dalla psicologa con l'aggiunta delle braccia di lui dirette verso di lei e ciò allo scopo di far sembrare che la piccola avesse raffigurato una presunta situazione di abuso.