La Guardia di Finanza di San Pietro Vernotico, nel brindisino, questa mattina ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in regime di domiciliari nei confronti di un agronomo 42enne, al quale è stata iscritta l'ipotesi di reato per truffa aggravata. Il soggetto in questione infatti, avrebbe posto in essere una condotta fraudolenta al fine di ottenere, illecitamente, fondi per l'agricoltura. Argentiere sarebbe molto noto nel mondo agricolo locale, in quanto sarebbe stato già consigliere dell'Ordine degli agronomi e di una organizzazione di categoria che gestisce centri di assistenza agricola.
L'indagine
Secondo quanto riferisce una nota della Fiamme Gialle, l'indagato avrebbe operato approfittando del proprio ruolo svolto all'interno delle su dette associazioni, e soprattutto grazie anche alle grandi conoscenze in materia agricola acquisite nel corso della sua pluriennale esperienza lavorativa. La truffa quindi, sostengono i finanzieri, sarebbe stata messa in atto con raggiri e artifizi, al fine proprio di ottenere i benefici previsti dalla normativa vigente. L'accesso a tali contributi può avvenire in due modi differenti: acquistandoli a prezzo di mercato, o a titolo puramente gratuito: tale misura però non è destinata a tutti gli agricoltori, ma soltanto a quelli più giovani, si intende a quelli con età inferiore ai 40 anni, oppure a quelli nuovi.
L'agronomo quindi, facendo figurare persone non aventi diritto a tale beneficio, avrebbe ottenuto i finanziamenti in questione a titolo gratuito: a beneficiare di tali contributi percepiti illecitamente sarebbero stati i suoi famigliari ed altri soggetti.
La cessione fittizia dei terreni
Tutto il raggiro quindi veniva fatto nella maniera seguente: questi terzi soggetti affittavano fittiziamente i terreni proprio nel periodo compreso tra maggio e giugno, che poi era quello stabilito per presentare le domande per ottenere il benefit in questione.
Il gip del Tribunale di Brindisi ha inoltre emesso, contestualmente all'arresto dell'agronomo, un mandato di sequestro preventivo su beni per oltre 400 mila euro. Tutti gli indagati sono residenti nella fascia sud della provincia di Brindisi, le loro generalità, per ovvi motivi di privacy, non sono state diffuse. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nelle prossime settimane, ci potranno essere ulteriori sviluppi su questa vicenda.
Gli altri soggetti finiti al centro dell'inchiesta sono stati considerati, visto il loro comportamento, come concorrenti nei reati, proprio perché avrebbero messo a disposizione fittiziamente i terreni che dovevano essere ceduti.