I clan della mafia nigeriana come i Black Axe, i Vikings, gli Eiye ed i Maphite, ormai da anni radicati in tutta Italia, hanno una rete "in costante contatto con la madre Patria, che è necessario monitorare" per "prevenire eventuali contaminazioni da parte di espressioni estremiste filo-islamiche presenti anche in Nigeria, dove Boko Haram continua a diffondersi".

È quanto emerge dall'ultima relazione della Dia, che chiede di rivolgere la massima attenzione anche verso ciò che avviene negli istituti penitenziari, ormai pieni zeppi di membri della mala africana, per evitare che si alimentino percorsi di radicalizzazione.

Cosa già avvenuta in altri paesi come la Francia ed il Belgio, dove criminali comuni, migranti di prima, seconda o perfino terza generazione, si sono avvicinati alla galassia del fondamentalismo jihadista.

40 arresti nel Nord Italia. Colpito il clan nigeriano dei Maphite. Sequestrata la 'Bibbia Verde', decalogo per padrini e picciotti

Proprio nelle scorse ora ha avuto luogo un'imponente operazione della Polizia di Stato, che ha portato in manette 40 presunti membri del clan dei Maphite (acronimo di "Maximum, Academic, Performance, Highly, Intellectuals, Train, Executioner"), un sodalizio emergente entrato in competizione con la Black Axe e le altre consorterie nigeriane. Agli arrestati viene contestato il reato di 416 bis, finalizzato alla prostituzione, traffico di droga, riciclaggio di denaro e tratta degli esseri umani.

Durante le perquisizioni sono state rinvenute copie della "Green Bible", la cosiddetta "Bibbia Verde", una sorta di decalogo per boss e picciotti del clan. Una raccolta di "comandamenti" del gruppo criminale, con tanto di punizioni esemplari per chi viola le regole: nella maggior parte dei casi, la morte.

Operazione della Squadra Mobile di Palermo contro i Vikings. Erano in lotta per l'egemonia nel mercato di Ballarò

L'11 luglio, gli agenti della Squadra Mobile di Palermo, su richiesta del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dei sostituti Gaspare Spedale, Chiara Capoluongo e Giulia Beux, hanno fermato otto cittadini nigeriani.

A finire nel mirino degli inquirenti è stato il clan dei Vikings, che sgomitava per l'egemonia criminale nei vicoli del mercato di Ballarò, approfittando del vuoto parziale creato da altre operazioni di polizia, che avevano sgominato i connazionali rivali della Black Axe e degli Eiye.

In particolare, i Vikings avevano di fatto ottenuto la supremazia dello spaccio e dello sfruttamento della prostituzione. Anche gli otto fermati di Palermo devono rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso.