Tempi duri per Tekashi 6ix9ine, non solo perché il giovanissimo rapper newyorkese, all'anagrafe Daniel Hernandez, è attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza, accusato di reati gravissimi, come spaccio di eroina, estorsione, affiliazione a gang criminali e addirittura un tentato omicidio, ma anche e soprattutto perché teme per l'incolumità dei suoi cari.

La decisione dell'artista di collaborare con la giustizia – scelta che potrebbe consentirgli di ricevere un significativo sconto di pena, si parla di addirittura 46 anni, facendogli ottenere la libertà già a partire dal 2020 – non è ovviamente piaciuta a molti dei suoi ex soci in affari.

'Aveva bisogno di clamore mediatico per il disco, è così che fa i soldi'

Uno di questi è stato recentemente tratto in arresto, ed è al momento accusato del rapimento dell'artista, evento che nell'estate del 2018 aveva suscitato clamore mediatico in tutto il mondo.

La storia d'altronde non aveva nulla da invidiare al più inverosimile dei film d'azione, con il rapper che, dopo essere stato picchiato all'interno della sua abitazione, derubato di circa 750.000 dollari – tutto ciò di fronte alla compagnia e alla figlia piccola – rapito e sequestrato, sarebbe riuscito a salvarsi miracolosamente, lanciandosi da un'auto in corsa.

Stando a quanto riferito da uno degli avvocati della persona arrestata, però, non ci sarebbe stato alcun rapimento.

La storia, sempre secondo l'avvocato, che ha sostanzialmente ribadito alcune voci che erano circolate già nell'estate del 2018, pochi giorni dopo il presunto rapimento, sarebbe da intendere semplicemente come una mossa commerciale, concepita dal rapper per attirare l'attenzione mediatica su di sé, in vista della pubblicazione del suo album "Dummy Boy".

"Era in procinto di far uscire un nuovo disco, aveva bisogno di un po' di clamore, è in questo modo che fa i soldi", ha dichiarato il legale.

Le indiscrezioni di TMZ: '6ix9ine ha paura per i suoi cari'

Stando a quanto riferito dal sempre informatissimo portale americano TMZ, sembra che il rapper ed il presunto rapitore si conoscessero molto bene, essendo stati entrambi affiliati alla 'Nine Trey Bloods', nota sotto-struttura criminale della più nota gang dei Bloods.

Quest'ultimo dettaglio potrebbe causare non pochi problemi a 6ix9ine dal punto di vista processuale, quando, tra un mese, dovrà raccontare la sua versione dei fatti alla Corte, vestendo allo stesso tempo i panni di imputato e collaboratore di giustizia.

TMZ, che come sempre può fare affidamento su fonti interne al carcere, descrive inoltre l'artista come preoccupatissimo per la situazione dei suoi cari, che potrebbero essere vittime di ritorsioni, nonostante abbia speso ingenti somme di denaro per assicurare loro la massima protezione. Dawn Florio, avvocato del rapper, una volta raggiunto dai microfoni di TMZ, ha preferito non commentare.