Una bruttissima storia arriva dalla provincia di Brescia, precisamente da Collebeato, dove venerdì scorso, 23 agosto, si è spento un uomo di 54 anni. Lo stesso, ormai da 31 anni, precisamente dal 1988, si trovava in stato vegetativo. La vittima, Ignazio Okamato, di origini giapponesi, purtroppo non ce l'ha fatta. Il giovane entrò in questo stato dopo un gravissimo incidente stradale, verificatosi quando aveva 22 anni. I suoi genitori, la madre era bresciana, mentre suo padre messicano, per tutto questo tempo gli sono stati vicini. Dopo che il giovane entrò in coma, il padre lasciò subito il lavoro e la coppia si è incessantemente dedicata al loro figliolo, che, come si può ben immaginare, aveva bisogno di cure costanti.
Il sinistro
Tutto accadde lungo la A22 del Brennero. Okamoto si trovava a bordo di una vettura con altri quattro ragazzi: all'improvviso si verificò l'impatto fatale. La vettura uscì di strada e uno dei ragazzi purtroppo morì sul colpo: la vittima in questo caso fu Nicola Luigi Mori, anche lui di 22 anni. Il dramma sconvolse tutta la piccola comunità bresciana. Da allora Okamoto non si è più ripreso, ed è stato assistito a casa dalla sua famiglia. Proprio suo padre, come già detto, lasciò il lavoro, in modo da dare man forte a sua moglie per tutto questo tempo. Ed è proprio la mamma di Ignazio, Marina, a riferire che per ben 31 anni loro sono rimasti isolati dal mondo. Il giovane era soprannominato dagli amici "Cito".
Era un ragazzo davvero ben voluto da tutti Ignazio. La notizia del suo decesso si è sparsa immediatamente in tutta Collebeato, lasciando gli abitanti davvero scossi e sconcertati. Come già detto, dal giorno dell'incidente si trovava in coma.
Sono centinaia le famiglie che assistono disabili gravi
Sulla vicenda è intervenuta anche Rita Formisano, la quale dirige l'Unità post-coma e Neuroabilitazione della Fondazione Santa Lucia sita nella Capitale, che ai colleghi dell'agenzia Ansa ha spiegato che nel nostro Paese sono centinaia, e forse anche nell'ordine delle migliaia le famiglie che assistono disabili gravi tra le mure domestiche.
La Formisano definisce i genitori di tali soggetti eroi, in quanto molto spesso la comunità non si fa carico di chi vive queste brutte situazioni, e le relative criticità ormai sarebbero ormai una normalità gestirle. Negli ultimi 30 anni inoltre i casi di sopravvivenza in fase acuta sono aumentati. La vicenda sta facendo parlare davvero tutta Italia, ed è stata ripresa anche dai maggiori media nazionali. Molto probabilmente a breve si potranno conoscere ulteriori dettagli su questa triste vicenda di cronaca che ha interessato la provincia bresciana.