Mercoledì 21 agosto Papa Francesco ha tenuto un'udienza generale carica di significato nell'aula Paolo VI della Città del Vaticano. Durante l'intervento del pontefice si è verificato anche un tenero imprevisto: una bambina affetta da una malattia è salita improvvisamente sul palco. La piccola, che indossava una maglietta fucsia, ha cominciato a correre e a battere le mani davanti al Santo Padre.
La mamma aveva cercato di bloccare la figlia, ma è stata subito tranquillizzata da Papa Francesco che, senza scomporsi più di tanto, le ha detto: "Lasciala tranquilla, Dio parla attraverso i bambini".
Subito dopo Bergoglio l'ha presa per mano e le ha rivolto una sguardo denso di tenerezza.
La catechesi di papa Francesco
Il pontefice ha offerto ai presenti interessanti spunti di riflessione durante le catechesi dedicate agli Atti degli Apostoli. Ha affermato, infatti, che la vera conversione tocca anche le "tasche" degli uomini al fine di: "Essere una comunità, non isolati". Per il papa, dunque, non bisogna abbracciare la religione cristiana solo con le parole ma anche con l'esperienza della "koinonia" che dal greco si traduce con "mettere in comune". Del resto, proprio la solidarietà è uno dei valori fondamentali della cristianità e della natura della Chiesa.
Il Santo Padre ci ha tenuto a sottolineare l'importanza del volontariato, ricordando che è bellissimo condividere il proprio tempo con gli altri, aiutando i bisognosi.
In un passaggio successivo ha rimarcato che "essere membra del corpo di Cristo" vuol dire essere corresponsabili gli uni con gli altri e comprendere che i forti devono sempre fornire il proprio sostegno ai più deboli. L'amore concreto, dunque, non è semplicemente quello delle parole, ma quello delle opere e dei gesti effettivi verso gli altri.
Il papa ha poi proseguito affermando: "Lo spirito di tenerezza del Signore vince ogni ipocrisia e mette in circolo quella verità che nutre la solidarietà cristiana, madre tenerissima di tutti, specialmente dei più poveri". A questo punto, il discorso di Bergoglio si è incentrato sulle ipocrisie che non fanno altro che danneggiare la Chiesa.
I cristiani non siano turisti delle catacombe
Nel corso dell'udienza, il Santo Padre ha citato degli esempi biblici, in particolare quelli di Barnaba e di Anania e della moglie Saffira. Il primo è un riferimento del tutto positivo, perché Barnaba decide di vendere un campo e di donare l'intero ricavato agli Apostoli. Il secondo, invece, è decisamente negativo, giacché Anania e Saffira, dopo aver ceduto un terreno di loro proprietà, regalano solo una parte del denaro, mentre l'altra la tengono solo per se stessi.
Quest'azione va ad interrompere quella che Papa Francesco ha definito una "catena della condivisione gratuita, serena e disinteressata" che ha inevitabilmente delle conseguenze negative.
D'altronde, chi si comporta in questo modo si avvicina alla Chiesa come una sorta di turista delle catacombe, fermandosi cioè solo ad ammirare dall'esterno, senza mai entrarvi realmente. Dunque, chi porta avanti un'esistenza basata sul trarre vantaggi per se stesso a discapito degli altri, non fa altro che causare una "morte interiore". È questa forma di ipocrisia che va a danneggiare pesantemente la Chiesa.
Nella parte finale delle sue riflessioni, il pontefice ha invitato i fedeli a pregare per coloro che soffrono. Infatti, nel momento in cui la bambina è salita sul palco, ha rivelato di aver pregato proprio per lei affinché il Signore la custodisca, la guarisca e protegga la sua famiglia. Infine ha invitato l'intera comunità a seguire il suo esempio.