Avrebbe dovuto accompagnare il figlio all'asilo, ma quella mattina qualcosa lo ha distolto e si è recato direttamente al Lavoro. Una dimenticanza fatale per un ingegnere 43enne che lavora in amministrazione all'Università di Catania. Una dimenticanza che è costata la vita al figlioletto di 2 anni, seduto sul seggiolino. Il piccolo è rimasto per 5 lunghe ore in auto. I finestrini erano chiusi. La vettura è rimasta sotto il sole cocente di un settembre caldo, sì perché a Catania fa caldo ancora, fa molto caldo. Il calore eccessivo ha stroncato il bimbo, l'ha soffocato.

Vana la corsa all'ospedale, i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del minore.

La telefonata della madre

La prima ad accorgersi che qualcosa non stava andando per il verso giusto era stata la madre del bimbo. Era stata proprio lei a chiamare il marito, chiedendogli perché il piccolo non fosse stato portato all'asilo. In quel momento il mondo è crollato addosso all'ingegnere che, immediatamente, è uscito dall'università ed è corso verso il luogo dove aveva posteggiato la sua auto. Una corsa vana. Il piccolo era già esanime. Vana anche la corsa verso il Policlinico etneo, dove i medici hanno appurato la morte del bambino. L'ingegnere non ricorda nulla di quella terribile giornata, ricorda solo di essersi recato al lavoro.

Ora lo stanno interrogando gli investigatori, in quando indagato per omicidio colposo. Uno degli investigatori, riferendosi allo stato attuale del padre, ha detto: "È distrutto, piange continuamente".

Un caso simile nel 1998

Il dramma avvenuto nelle ultime ore rievoca un caso simile, avvenuto nel 1998 sempre nel capoluogo etneo: un padre, invece di portare il figlio di 20 mesi all'asilo, aveva tirato dritto verso l'azienda in cui lavorava, la Sgs Thompson.

Quel percorso lo conosceva bene, lo faceva ogni giorno, ma anche in tal caso era intervenuta una dimenticanza fatale. Il piccolo era stato trovato morto in auto dopo 7 ore. Tragedia evitata, sempre a Catania, due mesi fa circa, quando alcuni poliziotti si sono accorti di un bimbo di 4 anni solo in auto. I genitori si erano recati al bancomat.

Nessuna telecamera nel parcheggio

Il piccolo morto nelle ultime ore a Catania era stato lasciato in auto con una temperatura esterna che si aggirava sui 30-34 gradi. L'abitacolo della vettura in poco tempo si era trasformato in un forno, un luogo che ha ucciso il minore. Nel parcheggio dell'università, dove l'auto era stata posteggiata, non ci sono telecamere quindi non sarà semplice per gli investigatori ricostruire l'esatta dinamica della vicenda. Il papà del bimbo è disperato e non sa spiegare bene cosa è accaduto quel maledetto giorno. Probabilmente i frenetici ritmi casa-lavoro, tipici della caotica società odierna, hanno mietuto un'altra giovane vittima.