Se ne stava nascosto nel solaio di un casolare a Gropparello, nella provincia piacentina. Alla vista dei carabinieri, ieri Massimo Sebastiani, operaio di 45 anni, si è lasciato catturare. I momenti successivi sono quelli di una cronaca atroce: la confessione dell'omicidio e, su indicazione dell'uomo, il ritrovamento del cadavere di Elisa Pomarelli, l'amica di 28 anni con cui era scomparso da due settimane e che diceva di amare.

Una storia in cui, purtroppo, a dispetto delle speranze nutrite fino all'ultimo dagli amici e dai familiari di Elisa, la terribile fine era già scritta nelle premesse.

Portato in caserma, l'uomo ha ammesso di averla uccisa perché ossessionato da lei che non lo ricambiava sentimentalmente. Erano stati insieme a pranzo in una trattoria domenica 25 agosto e da quel momento prima si erano perse le tracce di lei e poi era sparito anche lui. A complicare la vicenda, l'arresto per favoreggiamento dell'ex suocero dell'operaio, Silvio Perazzi.

La cattura

Ieri, verso mezzogiorno, i carabinieri da giorni intenti nelle ricerche di Massimo Sebastiani a cui hanno partecipato 150 volontari, alpini, e persino il corpo speciale dei 'Cacciatori di Sardegna', hanno stretto il cerchio intorno alla zona di Costa di Sariano, dopo aver battuto palmo a palmo i versanti impervi delle colline e i boschi fitti che le ricoprono.

Si sono indirizzati verso un casolare, che in apparenza sembrava disabitato, sul Monte Moria a pochi chilometri da Piacenza. Alcuni testimoni avevano avvistato il fuggitivo un paio di giorni prima, a una ventina di metri di distanza.

Massimo Sebastiani non ha opposto resistenza, portato al comando dei carabinieri di Piacenza e messo 'sotto torchio', secondo gli inquirenti si è mostrato collaborativo.

Ha confessato il delitto ed è scoppiato a piangere dicendo d'essere 'pentito' di ciò che ha fatto: avrebbe perso la testa perché ossessionato dall'amore non corrisposto per Elisa. Lui e la giovane consulente finanziaria si conoscevano da tre anni, condividevano la passione per la campagna e per gli animali, ma lei lo considerava solo un amico.

Poi alle 15.30 di ieri, assistito dall'avvocato Mauro Pontini e accompagnato da cinque investigatori, Sebastiani è uscito dalla caserma per ritornare nella zona dove qualche ora prima era stato catturato. L'operaio ha portato gli inquirenti dove aveva nascosto il corpo della povera Elisa: sotto uno strato di foglie, nel bosco adiacente la casa che è risultata essere di proprietà di Silvio Perazzi, il padre della sua ex fidanzata, dove aveva scavato una buca.

Elisa era sepolta sotto un metro di terra. Per recuperarla, è stato necessario l'intervento di una squadra del nucleo Sai dei vigili del fuoco. Sul luogo del ritrovamento è stato sequestrato un badile. L'uomo in stato di fermo, deve rispondere di omicidio e occultamento del corpo.

Perazzi, invece, è indagato per favoreggiamento: avrebbe infatti agevolato la fuga dell’assassino, che non ha saputo spiegare come e dove ha trascorso i giorni della latitanza, offrendogli probabilmente ricovero e cibo. Forse ci potrebbe essere anche un altro complice.

La morte di Elisa

E' presto per azzardare una ricostruzione precisa dell'omicidio: non si conoscono le cause della morte della povera ragazza e neppure come e dove sia stata uccisa. L'autopsia che sarà esguita nei prossimi giorni chiarirà molte cose. Potrebbe essere stata strangolata, perché sul corpo non sembrano esserci altre ferite. Potrebbe essere stata uccisa il giorno stesso della scomparsa, proprio il 25 agosto, nei pressi di un vecchio pollaio vicino alla casa dell’uomo che l'aveva portata lì per appartarsi.

Il pm, Ornella Chicca, e il comandante dei carabinieri, Michele Piras, ipotizzano che il delitto non sia stato premeditato e sia sopraggiunto dopo un "chiarimento" fra i due. Stessa ipotesi ha fatto la nota criminologa Roberta Bruzzone giorni fa dopo essere stata per un sopralluogo con i Ris nel casolare di Sebastiani a Campogrande di Carpaneto, nel corso del quale sono state trovate bruciature nel pollaio e tracce biologiche nell'auto.

La Bruzzone aveva detto che "non si può escludere un delitto d'impeto o preterintenzionale". La psicologa forense ha riferito di aver trovato nella casa uno scenario di uno schizofrenico, un accumulatore seriale, un quadro molto peggiore di quello immaginato che faceva pensare a "un uomo capace di tutto" e assottigliava le speranze di trovare viva Elisa.

La Bruzzone ha ipotizzato che probabilmente Sebastiani l'ha uccisa proprio dopo il pranzo in trattoria, in un momento di resa dei conti, forse quando lui (che millantava d'essere fidanzato) con lei, si è visto rifiutato definitivamente. L'ha raccontato alla stampa la sorella di Elisa: per lei era solo un amico, mentre l'uomo era ossessionato. La sorella fino a ieri aveva voluto credere che l'operaio contadino l'avesse sequestrata senza farle del male. E con lei, i genitori e centinaia di persone che giovedì sera si erano radunate a Borgotrebbia per una fiaccolata. La stessa sorella che ora dice: "Il male era tra noi, non l'abbiamo capito".