Una vicenda dai molti lati ancora oscuri è emersa nelle ultime ore. Un trentacinquenne residente a Tarquinia, in provincia di Viterbo, è stato arrestato dalla Squadra mobile con l’accusa di violenza aggravata e continuata nei confronti di una bambina disabile di otto anni. L’uomo, insospettabile ed incensurato, è un fisioterapista che da tre anni si recava a casa della piccola, nel Viterbese, per prestarle assistenza. A denunciarlo sarebbero stati gli stessi genitori della bimba, una volta scoperto che la figlia aveva subito degli abusi. Così lo scorso 21 settembre gli è stata recapitata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dal procuratore capo Paolo Auriemma e dalla pm Eliana Dolce.

Gli abusi sarebbero avvenuti in casa della vittima

Si conoscono ancora pochi particolari sulle indagini, condotte nella massima riservatezza. L’uomo accusato di molestie sarebbe un osteopata laureato in scienze motorie che opera presso l’ospedale Bambino Gesù, nella sede distaccata di Santa Marinella, sul litorale romano. A quanto pare il fisioterapista seguiva privatamente per lavoro diversi pazienti nelle loro abitazioni. Tra questi ci sarebbe anche la vittima delle sue attenzioni morbose. La bambina è sulla sedia a rotelle: non cammina e non riesce a parlare. Come detto, da tre anni trascorreva molte ore sola in casa con il trentacinquenne, lontana anche dallo sguardo dei genitori. Durante questi incontri l’indagato, secondo quanto affermano gli inquirenti, avrebbe ripetutamente palpeggiato la bimba: diverse carezze nelle parti intime, estorte senza che la piccola fosse in grado di difendersi o scappare via.

Al momento non si sa se si sia trattato di episodi isolati o se gli abusi andassero avanti da tempo.

L’indagato non ha voluto rispondere alle domande del gip

Quando i genitori della bambina si sono accorti dell’accaduto, hanno immediatamente sporto denuncia contro il fisioterapista. Tre giorni dopo l’arresto, l’uomo è stato ascoltato nel carcere Mammagialla di Viterbo dalla gip Savina Poli: durante l’interrogatorio di garanzia avrebbe rilasciato una dichiarazione spontanea, sostenendo di non essere nelle condizioni adatte per poter rispondere alle domande.

I due avvocati che lo difendono, Pier Salvatore Maruccio e Claudia Trippanera, hanno preferito non parlare con i giornalisti, per tutelare il loro assistito, vista la criticità del caso. Nel frattempo i poliziotti hanno perquisito l’abitazione del 35enne: sono stati sequestrati un computer fisso ed uno portatile che saranno esaminati attentamente dagli esperti, alla ricerca di eventuale materiale pedopornografico. Si sta indagando anche sul passato dell’uomo e sulla sua attività lavorativa, per scoprire possibili vicende analoghe di abusi sui minori.