Il fenomeno dei maltrattamenti in ambito scolastico non sembra diminuire nel nostro Paese. Le indagini compiute dai carabinieri di Cesano Maderno (MB) hanno infatti portato alla luce un nuovo caso e permesso di capire cosa accadesse quotidianamente nella Scuola per l'infanzia Luigi Calastri del piccolo comune brianzolo. L' Arma ha ritenuto necessario fare ricorso ad intercettazioni audio e video dalle quali sono emerse una serie di violenze psicologiche e fisiche ad opera di due maestre dell'istituto.

Nei confronti delle indagate è scattata l'interdizione all'esercizio della professione di insegnante da parte della magistratura.

Una misura che vieta la possibilità di lavorare con i minori, per i prossimi nove mesi, su richiesta del pubblico ministero Michela Versini. A seguito del confronto con il giudice dell'udienza preliminare Emanuela Corbetta, le due insegnanti avrebbero deciso di autosospendersi.

Genitori costretti a fare i conti con pianti intensi e silenzi inspiegabili

L'inchiesta ha avuto inizio nel mese di Gennaio di quest'anno, quando alcuni genitori hanno ravvisato, nei loro bambini, continui cambi di atteggiamento e sbalzi d'umore. Una bimba di cinque anni, frequentante l'ultimo anno di asilo, ripeteva di non volere entrare più in classe e ha cominciato a raccontare ai suoi genitori ciò che accadeva, durante la giornata, nell'istituto di Cesano Maderno.

Le informazioni fornite dai bambini ai loro familiari hanno avuto un ruolo determinante per le successive indagini svolte dai carabinieri nei mesi seguenti.

È sicuramente difficile comprendere il dolore dei genitori nell'apprendere, mediante i propri figli, che la scuola, generalmente intesa come uno dei luoghi più sicuri per lo sviluppo psicologico e fisico dei minori, si era trasformata in un contesto complicato e raccapricciante fondato sulla violenza e sull'incutere timore.

Lo scorso anno in un paesino della stessa zona si era verificato un caso simile

Nel 2018, a Varedo, poco distante da Cesano Maderno, una maestra d'asilo che lavorava nell'istituto Bagatti Valsecchi era finita agli arresti domiciliari per insulti e minacce nei confronti dei suoi alunni che continuavano a muoversi senza il suo permesso.

L'insegnante è stata condannata a due anni e quattro mesi di reclusione con interdizione dai pubblici uffici.

I genitori e ragazzi da tutta la penisola chiedono un tempestivo intervento del legislatore affinché casi di maltrattamenti all'interno delle mura scolastiche non si ripetano in futuro e che siano implementati controlli più serrati sulla qualità del personale che entra in contatto con i minori.