A Bari sta facendo molto discutere una vicenda apparsa ieri, 3 settembre, sui più importanti giornali locali e nazionali. Infatti, in una casa d'accoglienza per minori, verso questi ultimi sarebbe stata usata violenza e addirittura una serie di maltrattamenti di diversa natura. I bimbi, sempre secondo quanto si apprende dai media, venivano costretti a fare la doccia anche quando l'acqua era fredda, e ai piccoli sarebbero stati somministrati anche dei sedativi nonché del cibo scaduto. Al momento, lo ribadiamo, queste accuse sono tutte da confermare.

La Procura barese ha avviato tutte le indagini del caso. Nel registro degli indagati sono finiti la direttrice della struttura, una 50enne, e un educatore del centro: gli stessi dovranno rispondere del reato di maltrattamento.

Indagine della Guardia di Finanza

L'inchiesta è portata avanti dalla Guardia di Finanza di Bari, che negli scorsi giorni ha proceduto a raccogliere tutta la documentazione e le testimonianze, arrivate queste ultime da quattro minori ospitati nella stessa struttura. Immediatamente il tutto è stato trasferito nelle mani del sostituto procuratore Marcello Quercia, che adesso vuole vederci assolutamente su questa delicata vicenda. Secondo quanto riferisce il Quotidiano di Puglia, sulle sue pagine online, questi brutti trattamenti sarebbero stati riservati ai minori più turbolenti o a coloro che non rispondevano alle indicazioni che gli educatori o le direttrici gli davano.

Alla responsabile del centro si contesta anche il reato di truffa a danno di diversi comuni della provincia barese, in quanto si sarebbe appropriata indebitamente di beni alimentari. Anche quest'ultima accusa nei confronti della stessa deve essere ancora provata.

L'avvocato della direttrice: 'La mia assistita respinge le accuse'

Chiara Castelletti, avvocato difensore della direttrice, ha inviato agli organi di informazione una nota, nella quale la sua assistita respinge le infamanti accuse che le sono state rivolte. Secondo quanto riportato da una testata giornalistica locale online le accuse sarebbero partite da una educatrice che lavorava nella struttura, e che provava risentimenti proprio nei confronti della stessa.

Il legale della donna ha spiegato che la direttrice non ha ancora ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini, e che questo non ha valore di rinvio o citazione a giudizio, in quanto è uno strumento messo a disposizione dalla giustizia per potersi difendere davanti all'autorità giudiziaria. La Castelletti chiarisce che a breve sarà la sua stessa assistita a presentarsi davanti agli inquirenti per chiarire la sua posizione.