Colpo di scena nelle indagini per la morte di Cranio Randagio, il giovane rapper romano scomparso nel novembre de 2016 in seguito ad un'overdose durante una festa tra amici. Il processo di cui tanto si era parlato negli ultimi mesi potrebbe in realtà non essere mai celebrato. A svelarlo, con una comprensibile dose di amarezza e rammarico, è stata la madre del ragazzo nell'ambito di un'intervista a concessa ai microfoni del quotidiano romano 'Il Messaggero'.

Il silenzio dei presenti alla festa, i dubbi della madre di Cranio Randagio

L'unico indagato al momento è il pusher che avrebbe venduto al rapper del crack il giorno precedente al decesso, ma una nuova perizia tossicologica, richiesta dal Giudice per le Indagini Preliminari, potrebbe cambiare drasticamente lo scenario investigativo.

Nel caso in cui gli esami dovessero dimostrare che a causare la morte di Vittorio Bos Andrei, questo il vero nome dell'artista, furono sostanze diverse rispetto a quelle vendutagli dall'indagato, quest'ultimo verrebbe probabilmente prosciolto e il processo mai celebrato.

Tantissime le perplessità e le riserve delle madre del ragazzo di fronte a questo scenario, così come rimangono tantissimi i punti interrogativi su questa vicenda, che resteranno molto probabilmente irrisolti.

Carolina Mattiello, questo il nome della madre del rapper, dal canto suo resta convinta che alcuni dei presenti abbiamo preferito non raccontare agli agenti che hanno effettuato le indagini tutto quello che hanno visto la notte della tragedia.

"Non sono riusciti a gestire la situazione che si era andata a creare, erano tutti quanti fatti ed hanno lasciato morire Vittorio senza neppure rendersene conto", ha dichiarato la donna.

Le perplessità della madre di Cranio Randagio anche nei confronti di chi ha condotto le indagini: nessun esame sui presenti al festino

Le perplessità della madre sono però relative anche a chi ha condotto le prime indagini.

La Mattiello non riesce a spiegarsi come mai, nonostante fosse evidente sin da subito che suo figlio fosse morto per un'overdose di stupefacenti, non sia stato comunque effettuato alcun tipo di esame tossicologico sui presenti alla festa, complessivamente undici persone.

"Confidavo che si potesse andare a processo – ha ammesso amaramente la donna – noi vogliamo solo capire cosa è accaduto quella mattina [..] Se non è successo nulla di anomalo perché i genitori del ragazzo nel cui letto è morto mio figlio, o lui, o gli altri presenti non sono venuti a dirci nulla ?

Se non c'è nulla da dover nascondere perché non possono parlare ?".

Per la morte di Cranio Randagio non è stato neanche possibile stabilire l'esatto orario del decesso, dato che lo stomaco del ragazzo al momento dell'autopsia era sostanzialmente vuoto. Il rapper nel corso della serata precedente si era più volte allontanato dalla casa dove si stava tenendo la festa, ma non è stato ancora possibile ricostruire con esattezza i suoi movimenti.