Gemitaiz è tornato a farsi sentire sui social con un duro attacco rivolto a Giorgia Meloni e Matteo Salvini. In un lungo post pubblicato su X, il rapper ha commentato le dichiarazioni del presidente del Consiglio sugli scontri avvenuti a Milano durante lo sciopero per Gaza. La premier aveva scritto: “Indegne le immagini che arrivano da Milano: sedicenti pro-pal, sedicenti antifa, sedicenti pacifisti che devastano la stazione e generano scontri con le Forze dell’Ordine”. Gemitaiz, in risposta, ha definito la premier “un mostro malvagio”, aggiungendo: “Ovviamente la gente scesa in strada è solo nullafacente, criminale, teppista e facinorosa.

Si preoccupa che gli agenti di polizia, con i loro manganelli e le tenute antisommossa, siano stati ‘attaccati’ dai civili che chiedono giustizia”.

Nel suo intervento non sono mancate critiche anche nei confronti del vicepremier Matteo Salvini. L’artista, che ha raccontato di essere stato bloccato da oltre un anno dal profilo Instagram del presidente del Consiglio, ha scritto: “Pensavo che peggio di Salvini non si potesse andare, mi sbagliavo. Salvini è stupido e ignorante, ma almeno non è un mostro malvagio come la Meloni”.

Gemitaiz critica Giorgia Meloni: 'Migliaia di persone bruciano vive con la sua complicità'

Il rapper ha contestato quella che, a suo avviso, è la narrativa proposta dal governo, definendola incoerente.

In un passaggio del suo post ha scritto: “Non si preoccupa però di migliaia di persone che bruciano vive ogni giorno con la sua complicità”.

Gemitaiz ha poi rivolto un appello diretto ai suoi follower, invitandoli a riflettere in vista delle prossime elezioni: “Spero che dopo essere stati complici di un genocidio senza precedenti, alle prossime elezioni vi mettiate una mano sulla coscienza. Basta votare i mostri e dargli il potere. Basta”.

Manifestazioni per Gaza: a Milano oltre dieci arresti

Le dichiarazioni di Gemitaiz arrivano due giorni dopo le manifestazioni che hanno attraversato numerose città italiane.

Da Milano a Torino, da Roma a Napoli e Bologna, migliaia di persone sono scese in strada per contestare la linea del governo sul conflitto in Medio Oriente, chiedendo una svolta radicale nelle scelte di politica estera.

Le proteste di lunedì, organizzate a sostegno della popolazione palestinese, sono state molto partecipate: si sono svolte in decine di città, con stime sul numero di presenti che oscillano dalle decine di migliaia alle oltre 200.000 persone complessive. Sono stati bloccati porti, stazioni ferroviarie, autostrade e tangenziali, mentre in diversi settori si sono registrate interruzioni dei servizi pubblici.

Nella maggior parte dei casi le manifestazioni si sono svolte in modo pacifico.

A Milano, tuttavia, non sono mancati momenti di forte tensione. La situazione è degenerata davanti alla stazione Centrale, dove un gruppo di manifestanti con bandiere palestinesi ha colpito l’ingresso principale, mandando in frantumi una grande vetrata. La polizia è intervenuta con lacrimogeni per disperdere la folla.

Al termine degli scontri sono state fermate oltre dieci persone, tre delle quali arrestate. Sul fronte opposto, si contano circa sessanta agenti feriti o contusi, 23 dei quali trasportati in ospedale per accertamenti.