Le notizie si rincorrono tra conferme e smentite: al momento l'unica certezza è che una petroliera battente bandiera dell'Iran è stata colpita da due missili. Al contempo è salita l'emergenza internazionale per un possibile disastro ambientale. L'agenzia iraniana Isna, infatti, ha riportato che ci sarebbe stato uno sversamento di petrolio nel Mar Rosso, mentre l'azienda petrolifera nazionale iraniana (National Iranian Oil Company) ha comunicato che la nave non avrebbe subito ingenti danni e che a bordo non ci sarebbero vittime. Inoltre sarebbe stata smentita la voce che parlava di un incendio sul natante causato dai missili.

Intanto la Tv satellitare Al-Jazeera, che si sta occupando della vicenda, ha riportato dello "strano" silenzio da parte della vicina Arabia Saudita che non avrebbe ancora diffuso la notizia del presunto attacco missilistico.

Si parla di attacco terroristico

L'agenzia di stampa dell'Iran (Iranian Student News Agency) ha riferito che secondo gli esperti si tratterebbe di un vero e proprio "attacco terroristico". Al contempo ha diffuso anche la notizia - contrastante con altre fonti - della fuoriuscita di petrolio dall'imbarcazione che, di conseguenza, sarebbe finito nel Mar Rosso.

In un primo momento si sarebbero avvertite due distinte esplosioni a bordo della petroliera, ma solo successivamente si sarebbe compreso che si trattava di due missili.

Ad ogni modo, tecnici della nave ed esperti della Nitc stanno lavorando per fare maggiore chiarezza sulla vicenda.

Ennesimo atto della 'guerra del petrolio'

In quest'area la situazione sta degenerando di mese in mese, e questa volta non riguarderebbe la matrice religiosa, infatti si parla di una "guerra del petrolio". L'attacco alla petroliera chiama in causa i rapporti tra Teheran e Riad, con quest'ultima che nel mese di settembre ha dovuto far fronte a degli assalti ai propri siti petroliferi provenienti da organizzazioni riconducibili allo Yemen, ma sostenute dall'Iran.

Altri sabotaggi erano già andati a segno in estate, a danno di bastimenti facenti parte di nazioni appoggiate dall'Occidente, e anche in questi casi i sospetti si erano diretti verso il Paese iraniano.

L'attacco dell'11 ottobre sarebbe legato proprio a questa guerra, con l'Iran che clandestinamente avrebbe rifornito di greggio la Siria, nonostante Damasco sia da tempo sottoposta alle sanzioni americane.

Già a luglio una petroliera di Teheran diretta verso le coste siriane fu bloccata dall'esercito della Gran Bretagna, con immediata reazione da parte dei fedelissimi del governo di Hassan Rouhani che a loro volta sequestrarono una nave britannica allo scopo di ottenere il rilascio del proprio natante.

Ed ora c'è stato quest'ennesimo episodio nel Mar Rosso che rischia di causare ulteriori e violente reazioni in una zona del mondo che, tra petrolio e religione, non riesce proprio a trovare un po' di pace.