Ieri a Roma, a tarda sera, Luca Sacchi, 24 anni, era in strada con la sua ragazza in zona Caffarella Colli Albani: ha cercato di difenderla dopo che due rapinatori l'hanno aggredita scippandole lo zaino. Gli hanno sparato, il proiettile l'ha raggiunto alla testa e non ce l'ha fatta: è deceduto oggi all'ospedale San Giovanni dove era stato ricoverato. La Roma violenta e criminale ha avuto la sua vittima sacrificale. Se stanotte il quartiere Appio Latino era stato sconvolto dalla notizia di una rapina con sparatoria ai danni di uno dei suoi figli, oggi il terribile aggiornamento strazia tutto il Paese.

Uccidere per uno zaino, gli amici: 'Peggio di un'esecuzione'

Ieri sera, Luca, personal trainer dal fisico asciutto, era in compagnia della fidanzata, la coetanea di origine ucraina Anastasia Kylemnyk. Erano stati al pub John Cabot di via Mommsen per una birra con amici. Intorno alle 23, in via Franco Bartoloni, all'incrocio con via Teodoro Mommsen, sono stati aggrediti alle spalle da due uomini. Uno dei due, come la fidanzata sconvolta ha raccontato ai carabinieri, le ha intimato di consegnarle lo zaino che conteneva pochi euro e i suoi effetti personali, e le ha dato un colpo in testa con una mazza.

A quel punto, Luca ha reagito per difenderla e ha bloccato l'aggressore di Anastasia: dei due, italiani con accento romano, l'altro ha sparato un colpo di pistola che lo ha raggiunto alla testa.

Il ragazzo si è accasciato a terra tra le urla della fidanzata, mentre i due malviventi fuggivano. Michele, titolare del pub davanti al quale è avvenuta l'aggressione, ha raccontato che il locale era affollato di persone che ieri stavano vedendo una partita di calcio quando hanno sentito le urla. In tanti sono corsi fuori per capire cosa fosse successo.

La gravità dell'accaduto è stata subito molto chiaro: Luca, a terra, perdeva molto sangue dalla testa. Subito sono stati chiamati i soccorsi: all'arrivo di ambulanza, il ragazzo è stato rianimato, stabilizzato e trasferito all'ospedale San Giovanni dove è arrivato in codice rosso ed è stato operato d'urgenza. Purtroppo, oggi verso le 13, la notizia del decesso.

Sul caso indagano i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma che stanno dando la caccia ai rapinatori. I militari hanno raccolto, oltre la testimonianza della fidanzata ricoverata nell'ospedale in cui Luca è deceduto per la contusione alla testa, quella di residenti. La fuga dei due banditi sarebbe avvenuta su una Smart bianca. I carabinieri hanno recuperato il bossolo del proiettile sparato che permetterà di risalire alla pistola usata. Gli inquirenti stanno passando al setaccio le immagini restituite dalle quattro telecamere di videosorveglianza della zona poste sotto sequestro che potrebbero fornire elementi utili per risalire ai malviventi. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.

Oltre al dolore dei genitori e dei familiari, c'è un quartiere sconvolto. Dopo aver appreso che Luca non ce l'ha fatta, la disperazione ha travolto anche chi non lo conosceva: "Non si può morire così", il commento di tanti. Finora la zona era tranquilla. "La via dove è successa la sparatoria è circondato dai palazzi e nei dintorni c'è il commissariato di polizia, non era mai successo nulla", ha detto il titolare del pub. Il pensiero va a una tragedia simile in cui la vittima, Manuel Bortuzzo, giovane promessa del nuoto che sognava le Olimpiadi, è miracolosamente sopravvissuta. La notte del 2 febbraio 2019, nella capitale l'atleta di 20 anni è rimasto paralizzato alle gambe dopo che due banditi gli hanno sparato in zona Axa mentre con la fidanzata Martina era davanti a un distributore automatico di sigarette.

Ritratto di Luca, gigante dal cuore tenero

La difesa personale era una sua sentita preoccupazione e, per un crudele destino, è stato freddato da due malviventi per conquistare pochi spiccioli. Su Facebook più volte aveva postato video sulla legittima difesa: in uno si consiglia cosa fare se ci si imbatte in un ladro in casa. Un altro mostra un anziano picchiato e ferito dagli aggressori durante una rapina in una tabaccheria e Luca aveva commentato: “A voi buonisti, pensate se questo fosse stato vostro nonno". Luca era un bel ragazzo alto e buono, a detta di tutti. Abitava con i genitori poco lontano dal luogo dell'agguato, in via Vittorio Fiorini. Era un esperto di arti marziali e di lotta greco romana.

Tra le sue passioni lo sport e le moto.

Diplomato al liceo scientifico Kennedy, lavorava come personal trainer in una palestra, altrimenti il resto del tempo lo trascorreva con Anastasia, la sua anima gemella, la sua vita. Da quando si erano incontrati qualche anno fa, i due ragazzi non si erano mai lasciati e progettavano un futuro insieme. "E' una tragedia enorme per tutti, ma ad Anastasia hanno ucciso l'uomo della sua vita davanti agli occhi", commentano gli amici. I genitori di Luca hanno dato il loro assenso per la donazione degli organi: alla violenza assassina hanno risposto con l'amore.