La Francia è al tredicesimo giorno di proteste contro la riforma delle Pensioni del governo Macron. Lo sciopero sta avendo un impatto importante sui trasporti, ormai paralizzati, sui musei e anche sui monumenti, molti dei quali sono chiusi, fra cui il castello di Versailles e la Tour Eiffel. Tra lunedì e martedì circa 90.000 case sono inoltre rimaste senza corrente elettrica a causa dei sabotaggi di alcuni attivisti del sindacato CGT.

Secondo un primo conteggio operato dai mezzi di stampa sono scesi in piazza 200.00 manifestanti, tra questi macchinisti, avvocati, funzionari, insegnanti e dipendenti pubblici e privati.

Non sono mancati tafferugli, ma nel complesso le manifestazioni si sono svolte in un clima 'tranquillo'.

Intanto, nel pieno delle proteste, il ministro che si occupava di concertazione tra le parti sociali nonchè autore della riforma pensionistica, Jean-Paul Delevoye, si è dimesso per dei conflitti d'interessi ed incarichi non dichiarati.

Cosa prevede la tanto contestata riforma delle pensioni

La riforma previdenziale francese al centro del contendere prevederà la gestione unica e un metodo di calcolo uguale per tutti i lavoratori. In tal modo si elimineranno i 42 differenti regimi pensionistici che sono ancora in vigore. L'età pensionabile rimarrà per tutti i lavoratori 62 anni, ma chi sceglierà di andare in pensione due anni dopo potrà godere di importi maggiorati.

La riforma entrerà in vigore nel 2022 ed escluderà tutti coloro che sono nati tra il 1975 e il 2004, il cui calcolo delle pensioni avverrà con le vecchie regole. Il nuovo sistema varrà solo per gli anni di lavoro dal 2025 in poi. Inoltre, la riforma prevede la possibilità per chi svolge lavori usuranti di andare in pensione due anni prima.

L'obiettivo del governo è costruire un sistema pensionistico universale, proponendo un patto intergenerazionale.

La prima bozza sarà sottoposta al Consiglio dei Ministri il 22 gennaio e per la fine di febbraio passerà al vaglio del Parlamento.

La riforma non piace ai sindacati

Il sindacato dei ferrovieri CGT-Cheminots ha annunciato che non vi sarà alcuna tregua natalizia senza un passo indietro dell'esecutivo, anche se stando ad un recente sondaggio, il 55% dei francesi definisce inaccettabile che i trasporti non funzionino nei giorni di festa.

Il governo con questa riforma si è inimicato tutti i sindacati. La CFDT di Laurger Berger non vuole l'introduzione dell'età previdenziale a 64 anni, nonostante il premier abbia più volte assicurato che vincolo di età dei 62 anni rimarrà invariato. Staremo a vedere come si evolveranno le cose.