La caccia all’uomo è durata poche ore. Gli agenti del commissariato di polizia di Rosignano, in provincia di Livorno, hanno arrestato l’uomo sospettato di aver travolto con la propria Fiat Panda bianca l’insegnante di violino Roberta Barrile, 50 anni, mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali in via della Cava. Il giovane fermato si chiama Valerio Zummo, ha 26 anni e lavora come operaio in una carrozzeria. A quanto pare non ha precedenti penali, ma – per un’assurda coincidenza del destino – cinque anni fa aveva investito con la propria auto un ragazzo sullo scooter, che era il nipote della donna morta martedì pomeriggio.

Quella volta la vittima se l’era cavata solo con qualche lieve ferita. A quanto pare c’era anche una donna in auto con Zummo al momento dell’incidente mortale.

L’interrogatorio del presunto responsabile

L’operaio, interrogato dai poliziotti, avrebbe inizialmente negato ogni addebito, giurando di essere del tutto estraneo alla vicenda. Poi, secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera, avrebbe fatto qualche ammissione, salvo poi rimanere in silenzio una volta davanti al magistrato, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Adesso Valerio Zummo rischia fino a 12 anni di carcere per i reati di omicidio stradale ed omissione di soccorso. Le indagini, svolte sotto il coordinamento dalla procura di Livorno guidata da Ettore Squillace Greco, puntano a ricostruire nei dettagli l’accaduto ed, in particolare, a chiarire se il sospettato abbia assunto alcol o droga prima di mettersi al volante.

Gli inquirenti stanno eseguendo tutti gli esami necessari per stabilirlo, anche se il tempo passato dal momento dell’incidente rende più complicato accertare la verità. Nel frattempo, dopo essere stato ascoltato, Valerio Zummo è finito agli arresti domiciliari.

I ringraziamenti del marito della vittima

Roberta Barrile lascia un marito e cinque figli.

Il maggiore, il 20enne Gioele, aveva lanciato un appello sui social per chiedere aiuto nelle ricerche del pirata della strada che gli aveva appena ucciso la madre, quella persona che non aveva avuto “nemmeno il coraggio di scendere dalla vettura ed osservare il volto della persona a cui aveva tolto la vita”. Alla notizia dell’arresto del presunto responsabile, Stefano Guidi, il marito della vittima – professore d’orchestra e, fino ad alcuni mesi fa, direttore del conservatorio di Livorno – ha voluto ringraziare tutte le forze dell’ordine per la celerità nel portare a termine le indagini e per la sensibilità dimostrata nei confronti dei suoi cari.

Martedì pomeriggio all’ora dell’incidente, Stefano stava prenotando i biglietti aerei per una vacanza di Natale a Londra con tutta la famiglia. “Era un regalo per mia moglie – ha spiegato al Corriere della Sera – volevo ringraziarla per essere stata straordinaria quando, per il lavoro, non avevo un momento libero, riuscendo a coniugare il suo impegno in una scuola media, come insegnante di musica, con quello di mamma”.