I carabinieri di Gravina di Catania e Giarre in collaborazione con i colleghi di Figline Valdarno in provincia di Firenze hanno arrestato venerdì, un 40enne, già noto alle forze dell'ordine, per rapina pluriaggravata in concorso. L'uomo è stato accusato di avere effettuato in collaborazione con altri due complici, un furto avvenuto lo scorso 11 settembre al Banco Bpm di Figline Valdarno. L'ordine di custodia cautelare in carcere è stato emesso per ordine del Gip del Tribunale del capoluogo toscano, Silvia Romeo. Il sospettato di reato è stato rintracciato e fermato all'interno della propria abitazione, al termine di un'accurata indagine svolta anche dal personale della sezione investigativa scientifica dell'Arma dei Carabinieri.

I militari hanno raccolto importanti prove a carico del malvivente sul luogo dell'illecito .

Il colpo in Banca a Figline Valdarno

L'uomo, con il volto semi coperto e travisato da un paio di occhiali scuri, sarebbe penetrato all'interno dell'istituto di credito in concorso con altri due complici, allo scopo di rubare del denaro. I tre indagati avrebbero sequestrato 16 persone fra i vari dipendenti dell'agenzia rinchiudendoli in bagno per più di un'ora. Il pregiudicato, poi ha ordinato alla cassiera di aprire sia le casseforti, che i Bancomat prelevando tutto il denaro contenuto all'interno dei dispositivi. Un bottino di circa 153 mila euro. Infine, i tre rapinatori hanno abbandonato il locale con il "malloppo" in fretta e furia facendo perdere le loro tracce.

Il 40enne catanese incastrato dalle indagini dei Carabinieri

I carabinieri della locale tenenza di Figline Valdarno hanno iniziato subito le indagini sulla rapina, grazie ad una denuncia effettuata dal personale della Banca stessa. I militari dell'Arma hanno immediatamente concentrato l'inchiesta sulle impronte digitali rilevate sia sulla porta del bagno dell'istituto finanziario, che sulla busta utilizzata da uno dei ladri per trasportare la valuta.

Fortunatamente, il calco delle tracce dei polpastrelli di uno dei trasgressori era già presente nel database dei pregiudicati schedati. L'indagato è stato riconosciuto anche nelle fotografie dalle vittime rimaste ostaggio in banca. I Carabinieri hanno così facilmente identificato uno dei presunti autori materiali della rapina e lo hanno bloccato nella sua abitazione, dove hanno trovato anche 6.500 euro in contanti, ritenuti il provento del colpo; a casa dell'uomo sono stati trovati anche circa 23 grammi di Hashish. Il 40enne è stato arrestato con l'accusa di rapina aggravata ed è stato portato nel carcere di Catania Pizza Lanza.