L'Italia ha dichiarato lo stato di emergenza per il coronavirus che in Cina ha già fatto registrare 212 morti. Nella sola giornata di oggi, 13 gennaio, ha fatto registrare 42 decessi, portando il bilancio delle vittime da 170 a 212. L'alta infettività del virus e la sua pericolosità (un tasso di mortalità intorno al 3% dei casi) hanno portato l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ad innalzare il livello di allerta globale, visti anche i casi di contagio riscontrati oltre i confini cinesi. Nella sola Cina, infatti, i contagi da coronavirus sono circa 10mila, mentre nel resto del mondo ne sarebbero stati accertati 68.

Questo è quanto dichiarato da Sergio Brusin , capo sezione del Centro Europeo di prevenzione e controllo malattie, ai microfoni di Radio24: "Se le nostre stime sono esatte - ha dichiarato Brusin - assisteremo a una diffusione simile a quella dell'influenza". Inoltre, sempre secondo Brusin, le misure di prevenzione delle epideme in vigore negli stati dell'Unione Europea sono molto efficaci. L'esperto ha poi concluso l'intervento rassicurando i cittadini italiani riguardo gli allarmismi: "l'importante è essere preparati e fare attenzione".

Palazzo Chigi conferma due casi di coronavirus in Italia

Nella giornata di oggi, 31 gennaio, il Premier Giuseppe Conte ha annunciato, tramite i canali ufficiali di Palazzo Chigi, dell'esistenza di due casi accertati nel nostro paese.

Si tratta di due cittadini con passaporto cinese e in vacanza in Italia. I due sono costantemente monitorati e ricoverati in ospedale mentre nel resto dello stivale sono state attivate tutte le procedure di sicurezza del caso. Tra le tante, il Ministro della Sanità, Roberto Speranza, ha comunicato di aver dato ordine di sospendere tutti i voli provenienti dalla Cina e diretti verso il paese da cui si è originato il contagio.

Oltre al caso accertato dei due turisti, negli ultimi giorni sono state diverse le segnalazioni di possibili casi di coronavirus. Un caso è stato segnalato a Reggio Calabria mentre una nave da crociera è rimasta bloccate per ore al porto di Civitavecchia. In quest'ultimo caso, l'allaerme, poi rientrato, era stato lanciato da un passeggero di origine cinese che aveva accusato uno stato febbrile e sintomi simili a quelli che mostrano gli "infetti".

Massima attenzione per tutti i casi con sintomi simili a quelli del coronavirus

Uno dei casi sospetti di coronavirus ha riguardato una donna di rientro da un viaggio in Cina e poi ricoverata all'Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. La donna, dopo avere accusato i primi sintomi, è stata trasportata al nosocomio reggino e ricoverata direttamente presso il reparto malattie infettive. Ovviamente, come da prassi per casi simili, senza passare dal prontosoccorso, per evitare rischi di contagio. La prassi è quella della quarantena e della massima cautela per evitare il diffondersi del virus, soprattutto in ambienti come gli ospedali dove sono numerosi i pazienti anziani e già debilitati, per cui il rischio di contagio e di complicazioni sarebbe più alto.

Oltre a questo, la Prefettura di Reggio Calabria ha anche attivato un'apposit unità di crisi per fronteggiare il problema senza scatenare il panico e proteggendo i cittadini. In fine è arrivata la conferma direttamente dall'ospedale reggino che ha fatto sapere che la 36enne di Taurianova non sembrerebbe essere affetta da coronavirus.

Un altro caso di coronavirus è stato segnalato in Veneto, più precisamente nel trevigiano, dove un ragazzino appena rientrato da un viaggio in Cina ha presentato sintomi compatibili col coronavirus. Da quanto si apprende da fonti locali, il minore non è stato ricoverato ma dovrà restare a casa in attesa degli esiti del tampone faringeo inviato allo Spallanzani. L'emergenza quindi sembrerebbe rientrata.

Coronavirus: l'economia globale ne risente

I titoli e le borse di tutto il mondo hanno mostrato un calo importante. Lo stato di massima allerta dirmato in Cina, infatti, ha creato problemi all'import/export globale che ha fatto rallentare i principali mercati azionari e obligazionari intorno al mondo. Il paese da cui è partito il contagio è infatti uno dei più grandi esportatori di prodotti globali e, per via del coronavirus, tra produzioni bloccate, quarantene ed embarghi, ha rallentato la produttività e la crescità di tutti i paesi con cui è in affari. Uno dei comparti più colpiti, ovviamente, è stato quello turistico con molte compagnie aeree e paesi che hanno interrotto i trasporti verso lo stato di Xi Jinping.

I più pessimisti prevedono una stagnazione di viaggi da turismo a livello globale per via della fobia da coronavirus. Quello che c'è di sicuro sarà che ne risentiranno tutti i paesi che vivono di turismo dalla cina come, ad esempio, le località dell'sud est asiatico, in cui i cinesi rappresentano anche il 70% dei visitatori.

E' corsa per trovare il vaccino al coronavirus

E' corsa contro il tempo per trovare un vaccino contro il coronavirus in tempi rapidissimi. Coinvolti enti statali e privati, come l’azienda statunitense Johnson&Johnson che ha annunciato di aver iniziato a sviluppare un vaccino contro il 2019-nCoV, nome scientifico del virus. Difficilmente però il vaccino sarà disponibile prima di un anno per via dei tempi tecnici. Un vaccino, infatti, prima di essere commercializzato deve essere sottoposto a una lunga serie di test e procedure, passando anche da esami sugli animali e su gruppi specifici di esseri umani.