Non è il momento di ridere, scherzare, cantare e suonare dai balconi, sia pure per esorcizzare la paura. Da quando è cominciata l'epidemia da Coronavirus, l'Italia ha superato la Cina con 4032 decessi rispetto ai 3245 cinesi. La Lombardia è in ginocchio, intere comunità piangono i loro cari, come è il caso di Bergamo, la provincia d'Italia più colpita.
Rimarranno nella memoria collettiva, le immagini dei camion dell'Esercito in fila per portare le bare di persone decedute in altre città: il forno crematorio di Bergamo, da giorni, non riesce più a star dietro al ritmo dei decessi.
L'attore Beppe Fiorello, che da giorni chiede a tutti di restare a casa, si è riferito proprio a quanto accaduto nella città lombarda, in un tweet in cui invita gli italiani al decoro e al lutto nazionale. E in un intervento radiofonico, ha esortato i colleghi artisti a smetterla d'intrattenere la gente sui social come se stessimo vivendo una vacanza.
Beppe Fiorello: 'Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale'
Sul suo account Twitter, due giorni fa, Beppe Fiorello ha ricondiviso una foto che diventerà storica. Mostra una colonna di mezzi dell'Esercito in uscita dal cimitero di Bergamo che si accingono a trasferire in altre regioni le salme di 65 pazienti morti a causa dell'epidemia da coronavirus.
Le bare sono state trasferite in forni crematori di città che si sono rese disponibili, quali Modena, Acqui Terme, Domodossola, Parma, Piacenza, a cui è arrivato il ringraziamento del primo cittadino di Bergamo, Giorgio Gori. Eseguita la cremazione, le ceneri torneranno a Bergamo per essere riportate ai luoghi d'origine dei defunti.
Persone che hanno sofferto e sono morte in totale solitudine: a causa dell'elevatissimo tasso di contagiosità del Covid-19, non hanno potuto dire addio ai loro cari che non li hanno potuti accompagnare durante il loro ultimo viaggio.
Richiamandosi a questa condizione di dolore e alla mesta cronaca, nel suo post Beppe Fiorello ha scritto: "Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social.
Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social sì, ma senza fare festa". I flashmob dai balconi sono inopportuni in un momento tanto drammatico".
Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social, Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social si ma senza fare festa pic.twitter.com/nlfFEDRdtf
— Giuseppe Fiorello (@BeppeFiorello) March 18, 2020
Nuovo appello di Beppe Fiorello agli artisti
Al primo tweet, ne è seguito un altro: un videomessaggio in cui l'attore 51enne si rivolge ai colleghi artisti, come ai politici, per chiedere loro di fare silenzio, istituire almeno un giorno di lutto nazionale senza canti e battute, in memoria delle persone che sono morte e ancora moriranno, e in segno di rispetto dei familiari.
Nell'intervento alla trasmissioni radiofonica 'Circo Massimo' su Radio Capital, ha chiesto ai colleghi di abbassare i toni, anziché assecondare un 'alleggerimento' di massa che può essere invece nefasto.
All'attore, che tra l'altro ha interpretato Giuseppe Moscati, medico beatificato da papa Paolo VI e protettore dei malati, sembra che tutto nell'emergenza coronavirus stia diventando uno show. In questa situazione, il messaggio che gli artisti dovrebbero mandare, è mostrare che hanno paura. Per il fratello di Fiorello, può fare più effetto vedere un personaggio popolare come Checco Zalone spaventato, piuttosto che il presidente della Repubblica, Mattarella.
L'attore reputa sarebbe bene che gli artisti, anziché regalare intrattenimento e canzoni, facciano capire alla gente quanto è seria la situazione: l'assedio del virus, i lutti, il Paese bloccato, lo stato d'emergenza che probabilmente dovrà essere prorogato.
Cantare aiuta ad esorcizzare? "E allora a Bergamo dovrebbero fare un Carnevale. Dobbiamo inasprire i toni, e dobbiamo farlo noi stessi, senza aspettare il governo".
#giuseppefiorello pic.twitter.com/1OYt4c1PeY
— Giuseppe Fiorello (@BeppeFiorello) March 19, 2020
Diversi follower non condividono i 'rimproveri'
Il richiamo di Beppe Fiorello al silenzio e al rispetto di chi ha perso la vita, anziché fare feste sui balconi e aperitivi a distanza, non è piaciuto a molti follower. Tra i commenti, c'è chi ha replicato che celebrare la vita non è sminuire la morte, ma sono due facce della stessa medaglia. C'è chi, in totale disaccordo con lui, ha scritto che "ognuno, nei limiti del buon gusto, ha diritto di reagire a modo suo.
Anche sorridere nella tragedia".
Una utente non è certa che i riti al balcone raccontino mancanza di rispetto, e preferisce sospendere il giudizio. Forse, invece, sono scongiuri collettivi per scacciare l'angoscia, la claustrofobia, la tensione della convivenza, come quella della solitudine forzata. Per molti, la musica sui balconi è un modo di tutelare la salute psichica in contesti ambientali e familiari già difficili, scaricare la tensione di una vita sospesa, da molti giorni dominata dal pensiero ossessivo del virus e da un'incertezza del futuro senza uguali. Una follower ha scritto che "vedere speranza dalle finestre" può tutelare bambini e ragazzi: loro, come gli anziani, sono i soggetti più vulnerabili, e non posso respirare solo e sempre paura.