Sollecitare l'attuazione di tutte le misure in materia di smart working previste dall'ultimo D.P.C.M. al fine di contrastare la diffusione del Coronavirus all'interno degli uffici pubblici: questo l'oggetto della lettera siglata dal segretario generale Uilpa Sicilia, Alfonso Farruggia a Cinzia Caladrino, Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Sicilia.

Carcere Ucciardone: la richiesta della Uilpa

Stigmatizzando le misure adottate in materia di tutela della salute del personale dal Provveditorato, l'esponente sindacale si è dichiarato molto preoccupato per la situazione in cui grava la casa circondariale “Calogero Di Bona” (conosciuta come "Ucciardone") oggetto, nei giorni scorsi, di un formale atto di diffida da parte del sindacato.

Con lo stesso, trasmesso tra gli altri alla segreteria nazionale della Uilpa Giustizia, il sindacato ha richiesto che fosse immediatamente predisposto un ordine di evacuazione dagli uffici della struttura e che i dipendenti fossero ricollocati presso le proprie abitazioni in regime di quarantena ricorrendo alla modalità dello smart working contemplata nell'ultimo Decreto ministeriale.

Carcere Di Bona: 'Non un caso isolato'

Secondo quanto enunciato e siglato nella nota da Alfonso Farruggia, la situazione in atto alla casa circondariale dell'Ucciardone configura anche una possibile "configurabilità del reato di epidemia colposa ex articolo 452 Codice Penale" e non si tratterebbe di un caso isolato per la Regione dell'estremo Sud Italia.

Infatti, tali condizioni, si configurano anche nelle città di Catania e Caltanissetta, mentre per le strutture di Castelvetrano, Agrigento, Favignana, Enna, Piazza Armerina e Augusta lo smart working è stato correttamente predisposto. Trapani e Messina attiveranno la procedura in tempi brevi”.

Farruggia ha poi precisato che “si tratta di una mappatura territoriale veritiera seppur sommaria, in quanto non figura la totalità degli istituti".

Lo stesso, poi, ha espresso la consapevolezza che la complessità del mondo carcerario è indubbia, aggravata dal forte stress e dal clima teso in cui operano gli agenti di Polizia Penitenziaria, ma ha sottolineato l'importanza di limitare al massimo la presenza di dipendenti all'interno degli uffici.

Farruggia: 'Rammarico per la mancata strategia d'insieme'

Farruggia, osservandola con rammarico, sostiene che questa vicenda manchi di una strategia d’insieme cosi come di un coordinamento tra direttori: errori - a detta di Farruggia - inaccettabili, "ai quali bisogna urgentemente porre rimedio anche in considerazione del primo decesso registrato all'interno del comparto della Polizia Penitenziaria”.

Concludendo il suo intervento, Farruggia, ha esortato l’Amministrazione ad attenersi allo scrupoloso rispetto delle nuove direttive.