In Italia il problema Coronavirus investe anche i centri di accoglienza per migranti e richiedenti asilo. A Milano, nel centro accoglienza di Via Corelli, sono stati registrati nove casi di pazienti affetti da Covid-19, incluso il direttore della struttura. Le loro condizioni comunque non sono preoccupanti: alcuni di loro sono stati trasferiti in altri ambienti per favorire un maggiore distanziamento tra le persone del centro. Il direttore della struttura è rimasto in quarantena all'interno della sua abitazione. Le sue condizioni e quelle degli altri contagiati non destano serie preoccupazioni.

Il centro, secondo quando stabilito dalla legge varata dall'ex Ministro dell'Interno Matteo Salvini (e ancora non modificata dall'attuale Governo), è destinato in futuro a diventare un Centro di permanenza per il rimpatrio.

Coronavirus, la questione dei centri d'accoglienza

Il coronavirus ha colpito anche un centro accoglienza di via Corelli a Milano: nove persone, incluso il direttore della struttura, sono risultate positive alla Covid-19. Si tratta del secondo centro di accoglienza colpito a Milano: nel primo caso non si era trattato di un contagio "a catena", visto che la persona risultata positiva era stata trasferita presso l'ospedale militare di Baggio e i migranti ospiti nel centro di accoglienza erano stati collocati in sicurezza all'interno di un altro edificio.

Nella giornata di ieri inoltre l'ong Mediterranea Saving Humans ha fatto un appello al Governo italiano al fine di regolarizzare tutte le persone irregolari senza permesso di soggiorno nel nostro Paese, così come fatto negli scorsi giorni dal Governo portoghese. In questo modo, sostiene l'organizzazione, si potrebbe tutelare la salute pubblica dell'intera collettività.

L'emergenza riguarda tutti e bisogna restare uniti "in mezzo a questa tempesta".

Coronavirus: situazione sotto controllo nella struttura

Nella struttura milanese la situazione è sotto controllo. Quattro degli otto ospiti positivi al coronavirus sono stati trasferiti in un'altra struttura per far sì che possano trascorrere in isolamento il periodo di quarantena.

I locali del centro di accoglienza che erano stati frequentati dalle persone positive sono stati sanificati; altri 17 ospiti invece sono stati spostati altrove con l'obiettivo di favorire il più possibile il distanziamento tra loro.