Anche nello sport il Coronavirus continua a dividere la Gran Bretagna dal resto dei Paesi europei. Se, infatti, in Italia, Francia e Spagna l'approccio è stato quello di limitare al massimo l'attività sportiva e gli spostamenti (proprio nella giornata di ieri, venerdì 20 marzo, il Governo Italiano ha posto una ulteriore stretta sull'attività all'aperto), la Federazione britannica del Ciclismo ha invece invitato la popolazione a uscire in bici in quanto mezzo di trasporto più sicuro.
La Federciclismo UK: 'La bicicletta è la soluzione alle sfide che ci attendono'
La lettera della Federazione è stata scritta da Julie Harrington, amministratore delegato della British Cycling ed è stata inviata al Governo presieduto da Boris Johnson. Nella lettera si lancia un appello affinché i cittadini britannici usino di più la bici: "In questo periodo ci attenderanno numerose sfide e la bicicletta può rappresentare la soluzione a esse. La bici è una forma di trasporto locale sicura e al tempo stesso di ricreazione leggera. Attraverso l'uso della bicicletta si può garantire poi la distanza di sicurezza dalle altre persone e inoltre irrobustisce anche il sistema immunitario.
La gente che pedala affronterà la quarantena più a suo agio. Ciò andrà a beneficio del nostro sistema sanitario nazionale, che si ritroverà in una condizione di poco stress. Già in altri Paesi del mondo il governo ha consigliato ai cittadini di andare maggiormente in bicicletta. In Germania, ad esempio, il Ministro della Salute Jens Spahn ha fatto appello alle persone di uscire di casa a piedi o in bici. Ciò perché, in questo modo, si evita di prendere i mezzi pubblici dove i rischi di contrarre il virus è maggiore".
In Italia è vietato spostarsi in bici se non per motivi di necessità o di urgenza
Come già detto, la posizione della Federciclismo britannica mira ad andare verso la direzione opposta rispetto a quella indicata nel nostro Paese.
Secondo il decreto originario emanato dal Governo italiano l'attività motoria fuori da casa (sia a piedi che in bici) era permessa a patto che si rispettassero tutte le misure di sicurezza previste (tra cui la distanza di sicurezza). Ma, dopo diversi casi di persone denunciate per aver abusato della possibilità di svolgere attività motoria, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di intervenire e di integrare la norma. Oltre a vietare gli ingressi a parchi, giardini e aree pubbliche, nella circolare del 20 marzo a firma proprio del Ministro della Salute si stabilisce anche il divieto di svolgere attività ludica o ricreativa (tra cui, dunque, anche l'attività motoria che non sia prescritta dal medico) lontani dalla propria abitazione. Ciò, di fatto, impedisce le uscite in bici se non per motivi di comprovata necessità, di lavoro o sanitari.