Hanno fatto il giro del mondo le immagini di Papa Francesco che, nonostante la pioggia fitta, ha attraversato a piedi Piazza San Pietro, arrivando ai piedi della Basilica Vaticana. Momenti unici, entrati già nella storia, nei quali il Pontefice ha invocato la fine dell'epidemia senza la presenza fisica dei fedeli.
Le parole del Papa
La pioggia e le basse temperature non hanno scoraggiato Papa Bergoglio che ha più volte messo l'accento sulla necessità di abbandonarsi al Signore: “Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca”.
E ancora: “Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta".
La piazza deserta
Nella piazza che pochi anni fa accolse centinaia di migliaia di persone per la canonizzazione di San Giovanni Paolo II o per l'inizio del Giubileo, lo scenario era surreale.
Davanti al Santo Padre c'erano solo alcuni giornalisti, fotografi, cameraman e forze dell'ordine. Una celebrazione serale che richiamava all'inverno della fase che si sta vivendo, neanche tanto metaforica vista la presenza di pioggia e freddo, a dispetto dell'inizio della primavera meteorologica.
Una scenografia che si congiungeva alle parole iniziali del Pontefice: “Da settimane sembra che sia scesa la sera.
Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio”.
Solo davanti al Crocifisso
Papa Francesco ha richiamato più con i gesti che non con le parole, alla semplicità della preghiera.
Lui, che secondo i cattolici è il vicario di Cristo, barcolla e arriva fino ai piedi della basilica. Nessun coro a gridargli “viva il papa”! Niente mani che si allungano in cerca di una benedizione o carezza.
Davanti a lui il Crocifisso, l'immagine di Colui che morì per espiare le colpe dell'umanità. Un effigie tanto cara ai romani che, secoli addietro, la pregarono per la fine della peste.
Sull'altro lato l'immagine della Vergine Maria, sotto il titolo di Salus Popoli Romani, venerata a Santa Maria Maggiore. Una delle chiese in cui Papa Francesco ama recarsi in preghiera prima dei viaggi apostolici o per semplici momenti di raccoglimento. Basilica in cui la tradizione vuole vi fossero le reliquie della culla che accolsero il bambin Gesù.
L'adorazione e benedizione eucaristica
Poco prima di prendere in mano l'ostensorio, il Papa si fa ancora più serio: si china e prega. Innalza il Santissimo Sacramento e benedice il mondo, come un Pastore senza gregge. Ma il gregge, in realtà, era molto più numeroso di quello che la domenica mattina attende l'Angelus.
Ad ascoltare le sue parole c'era tutto il mondo cristiano, quello che ancora crede e spera.
Così, tra il fumo dell'incenso, le sirene delle forze dell'ordine e mezzi di soccorso, avviene la benedizione Urbi et Orbi, che cancella a quanti si sono uniti in preghiera le colpe ottenendo il perdono dei peccati.