Alla già lunga lista di vittime di femminicidio in Italia si aggiunge purtroppo un altro nome, quello di Lorena Quaranta, studentessa di Medicina della Facoltà di Messina che sarebbe stata strangolata dal compagno, Antonio De Pace, al termine di una lite furibonda. Il fatto è avvenuto a Furci Siculo in provincia di Messina, all'interno della villetta nella quale i due vivevano. Una volta assassinata la compagna, originaria della provincia di Agrigento, l'uomo ha allertato i carabinieri non prima però di aver tentato il suicidio.

Il fidanzato sarebbe il colpevole

Come accennato, l'autore del delitto sarebbe stato individuato in Antonio De Pace, fidanzato e collega di corso della vittima, originario di Vibo Valentia, che nel tentativo di suicidarsi si è poi provocato delle ferite ai polsi e al collo. Non essendoci riuscito ha chiamato i Carabinieri che una volta ricevuta la notizia sono accorsi a casa della vittima prestando i primi soccorsi al giovane calabrese. Al momento il possibile autore dell'assassinio non è in pericolo di vita. Secondo la ricostruzione dei Militari, l'episodio di violenza si sarebbe verificato al termine di una furiosa lite.

Le reazioni riguardo l'accaduto

La comunità della piccola cittadina è sotto shock: il sindaco del paese, Matteo Francilla, si è mostrato molto addolorato per ciò che è successo dichiarando all'agenzia di stampa Adnkronos che la comunità si è svegliata apprendendo una notizia sicuramente drammatica: "E' un dramma nel dramma" ha dichiarato il primo cittadino, sottolineando come la propria amministrazione sia da sempre in prima linea nel contrasto alla violenza di genere: "Chi si macchia di simili gesti deve marcire in galera".

De Pace è stato trasportato in ambulanza al Policlinico di Messina dove si trova adesso ricoverato in una stanza piantonata a vista; il pm della Procura della Repubblica di Messina, Maurizio De Lucia, ha già aperto l'inchiesta in coordinamento coi Militari dell'Arma della Stazione di Santa Teresa Di Riva del Luogotenente Maurizio La Monica e con gli uomini della Compagnia di Taormina al comando del capitano Arcangelo Maiello.

Al momento l'ipotesi di reato è quella di omicidio aggravato, ma le leggi sulla violenza contro le donne sono molto severe. Il presunto assassino, qualora dovesse finire a giudizio ed essere ritenuto colpevole dalla giustizia italiana, rischierebbe fino a 30 anni di carcere.