Mentre il Coronavirus sta mettendo in ginocchio l'Italia e altri Paesi europei e mondiali, in Francia 3.500 persone sono scese in piazza travestite da Puffi per prendere parte ad un raduno organizzato per battere un record mondiale: il maggior numero di individui riuniti in un unico evento dedicato ai personaggi blu ideati da Peyo.

L'evento è stato ampiamente criticato dall'opinione pubblica sui social network: in molti, infatti, hanno sottolineato che si è trattato di una manifestazione contraria al buonsenso in un periodo di allerta sanitaria come quello che sta attraversando l'Europa e non solo.

I fan degli omini blu si riuniscono: 'Pufferemo il virus'

Nonostante l'OMS e i governi di diversi Paesi stiano raccomandando alle persone di evitare assembramenti nelle zone a rischio contagio, tra le quali rientra la Francia che sta facendo i conti con l'epidemia da coronavirus (seppur al momento in misura inferiore rispetto all'Italia) alcuni transalpini non sembrano aver preso sul serio l'avvertimento.

Infatti, ben 3.500 persone si sono riversate in strada per partecipare ad una festa a tema Puffi tenutasi a Landerneau, in Bretagna. L'obiettivo era quello di stabilire il record del raduno più numeroso di persone travestite dagli omini blu protagonisti anche di una famosa serie animata. Il primato era detenuto dalla Germania dove circa un anno fa si erano riuniti 2.700 fan dei personaggi di Peyo.

Gli organizzatori dell'evento non sono apparsi affatto preoccupati dalla situazione di emergenza dettata dal Covid-19, e quando gli sono state chieste delle spiegazioni, hanno risposto che per loro era molto più importante stabilire il nuovo record, lanciando lo slogan: "Pufferemo il virus".

I social network insorgono contro il maxi-raduno francese

Sui social network sono arrivate le reazioni di numerose persone che hanno criticato duramente la scelta dei francesi di scendere in piazza per l'evento dedicato ai Puffi. In molti hanno etichettato i presenti come dei folli, poiché non hanno tenuto conto dell'invito a a mantenere la distanza di almeno un metro gli uni con gli altri per tutelarsi dal rischio del contagio da coronavirus.

Qualcun altro ha fatto notare che, dopo le polemiche relative agli italiani che nonostante l'emergenza sanitaria (prima che tutto il Paese diventasse "zona protetta") avevano comunque continuato a frequentare ristoranti e locali notturni, adesso di certo non si può dire che i francesi siano stati da meno.

Oltre ai commenti negativi, però, c'è stata anche qualche voce fuori dal coro che ha apprezzato la manifestazione perché ha donato un momento di leggerezza in un periodo così delicato per la salute collettiva. Ad ogni modo, per dovere di cronaca, è bene ricordare che in questo momento la Francia è il secondo Paese europeo più colpito dal coronavirus, poiché stando al bilancio di queste ultime ore diramato dal direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, si registrano 1.412 casi e 25 decessi. Il Ministro della Sanità Olivier Véran ha annunciato il divieto dei raduni che contino più di 1.000 persone.